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Ecco le stampelle con i sensori che monitorano l’andatura

23/03/2015

Se usate in maniera errata, indicano come correggere il tiro. Sono le stampelle sensorizzate che comunicano in tempo reale se e come chi le usa le sta poggiando male a terra. Il prototipo è stato messo a punto da un team di ricercatori dell’Università di Brescia.

Le stampelle sono un valido ausilio nel caso di problemi ortopedici ma, in molti casi, sono usate in maniera non adeguata. «Generalmente le stampelle consentono al paziente di muoversi mantenendo l’arto inferiore in scarico o in carico parziale. Sono consigliate a pazienti in grado di impiegarle, che abbiano cioè la capacità di comprenderne il corretto utilizzo. Per i pazienti che possono iniziare ad avere un deficit cognitivo o problematiche di equilibrio le stampelle non sono un ausilio idoneo», spiega la dottoressa Giovanna Cerina, specialista in Medicina fisica e riabilitazione di Humanitas.

 

I sensori rilevano i problemi della camminata

In genere un’andatura errata con le stampelle viene corretta grazie all’osservazione di medici e fisioterapisti. I sensori incorporati in queste stampelle sostituiscono gli occhi del personale medico e sono in grado di rilevare i problemi che emergono nella camminata: quando sono poggiate in maniera non perpendicolare, l’ampiezza degli angoli di inclinazione e l’impatto sul suolo. Il monitoraggio è in tempo reale. Con un sistema di biofeedback, i dati vengono trasmessi in modalità wireless via Bluetooth a un personal computer e sono visualizzati e trattati da un software.

«È fondamentale che il medico o il fisioterapista educhi correttamente il paziente a usare le stampelle. Se ci si accorge che vengono impiegate in modo errato, o non si è stati sufficientemente chiari nell’educare il paziente o, magari, si è regolata male l’altezza della stampella – continua la specialista –. Il prototipo dell’ateneo lombardo è sicuramente avanzato, ma non so quanto potrà essere impiegato come applicativo clinico. Forse un sensore di carico posto sotto la pianta del piede da mantenere in scarico o in carico parziale, con un feedback immediato, potrebbe essere più efficace nel controllare il carico che il paziente esercita e correggerlo di conseguenza», conclude la dottoressa Cerina.

 

                                                                            Commento della dottoressa Giovanna Cerina

UO Riabilitazione Neurologica di Humanitas

 

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