Stai leggendo Ripamonti: salute online, come orientarsi

Tecnologia

Ripamonti: salute online, come orientarsi

28/07/2009

Medicina e benessere sono tra i temi più gettonati su Internet. Ma orientarsi nel mare di informazioni è sempre più difficile.

Social network, blog, forum, ma anche newsletter, giornali online, newsgroup e comunità online. Crescono le tecnologie, l’accesso a banda larga si diffonde e aumentano gli strumenti online di condivisione.
Cresce soprattutto sul web l’attenzione ai temi dedicati alla salute: secondo uno studio recente è il secondo argomento più cercato sul web, dopo i viaggi. Ma come orientarsi in un mondo virtuale stracolmo di informazioni, conversazioni e contenuti su un tema così delicato? Ne parliamo con Luigi Ripamonti, caposervizio di Corriere.it per le sezioni di Scienza e di Salute.

Con la diffusione del web, quali cambiamenti ci sono stati per il mondo della salute, soprattutto nel rapporto medico-paziente?
“L’offerta di informazione ha cambiato negli anni il rapporto medico-paziente, fin dalla nascita dei primi giornali o supplementi dedicati alla salute, perché il paziente è più informato e chiede di più.
Diversamente dagli altri mezzi d’informazione, internet non è solo frontale: in internet si interagisce, c’è uno scambio di idee istantaneo. Su Corriere.it abbiamo più di cinquanta specialisti che rispondono alle domande degli utenti: è un accesso diretto, un’interrelazione molto diversa da quando si scriveva una lettera. Internet apre anche le porte a una serie di comportamenti superficiali e un po’ nevrotici da parte di alcuni utenti: La buona notizia è che questi utenti, però, oggi possono ottenere risposta da uno specialista che sa indirizzarli bene”.

Tante informazioni sono veicolate più dai motori di ricerca che dai grandi siti. Quali sono i rischi?
“Oggi l’utente va sui motori di ricerca a cercare le prime informazioni su una patologia. E questo comporta alcuni rischi, perché non necessariamente i primi risultati di ricerca corrispondono ai contenuti migliori”.

Insomma, quanto vale il contenuto sul web?
“Tanto, nel bene e nel male. Noi cerchiamo, in quanto Corriere della Sera, di fornire contenuti di qualità e fonti credibili, sperando che l’utente si fidi di noi. Ciò non toglie che nel campo della salute, chi fa delle promesse, magari false, può essere molto più seduttivo. Bisogna cercare di essere attrattivi, sperando che i lettori preferiscano la serietà alle sciocchezze e a quello che magari si vogliono sentir dire”.

In Italia è sempre più diffuso il “web 2.0”: social network, forum, blog. sempre più persone condividono informazioni e contenuti, anche su temi clinici. Cosa ne pensa?
“I forum aperti hanno il rischio di fornire informazioni non accreditate. Interessante però sono le community online di pazienti: sono persone che hanno provato su di sé i problemi di cui parlano e possono dare consigli molto spesso qualificati”.

Più in generale, che idea si è fatto dei social network?
“Ho una certa resistenza nei confronti di Facebook e Twitter perché non mi piace l’idea di esporre la mia vita privata. Poi ho una sensazione: quando hai 300 amici su Facebook, che cosa te ne fai? In realtà non ne hai nessuno. È una massa anonima.
Mi sembra che i social network siano una tecnologia che corre il rischio di isolare dalla vita reale: parlo con una persona in Australia ma magari non ho mai visto il mio vicino di casa in faccia”.

Cosa consiglia all’utente che cerca informazioni di salute su internet?
“Consiglio di cercare sempre informazioni accreditate. Internet non sostituirà mai il medico: è un mezzo per creare le premesse per migliorare il rapporto con il proprio medico, rapporto che deve comunque essere basato sulla fiducia”.

A cura di Alessio Pecollo

Articoli che potrebbero interessarti

Non perderti i nostri consigli sulla tua salute

Registrati per la newsletter settimanale di Humanitas Salute e ricevi aggiornamenti su prevenzione, nutrizione, lifestyle e consigli per migliorare il tuo stile di vita