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Tecnologia

Pinciroli: l’informatica al servizio della Biomedicina

05/06/2006

L’informatica BioMedica è una realtà sempre più importante, soprattutto nei momenti chiave in cui il paziente chiede assistenza. E’ quindi necessario costruire con solido realismo tecnologico e sulle fondamenta di una consapevole, approfondita e condivisa analisi dei bisogni degli utenti. C’è bisogno di strumenti formativi capaci di far dialogare utenti e costruttori, medici e ingegneri. Con queste premesse nasce “Elementi di Informatica BioMedica”, che vuole essere il libro di base universitario per questo scopo. Ne parliamo con Francesco Pinciroli, professore ordinario della Facoltà di Ingegneria dei Sistemi del Politecnico di Milano e curatore del libro insieme a Marco Masseroli, docente della Facoltà di Ingegneria dei Sistemi del Politecnico di Milano.
“Sono profondamente convinto – ci spiega – che dalla dialettica fra due culture molto diverse, come quella medica e quella ingegneristica, possano emergere soluzioni buone. Ma alla base del nostro lavoro non c’è solo il bisogno di un testo di informazione medica abbastanza tecnico, adatto a chi – come i miei studenti – dovrà poi mettere in pratica quanto imparato. Il libro nasce anche da un’ambizione, quella di scrivere un testo davvero nuovo, che faccia capire ai futuri ingegneri la necessità di farsi carico dei bisogni degli utenti medici”.
La struttura del libro è molto chiara. Ogni capitolo segue uno schema basato su un’introduzione non troppo tecnica, comprensibile a tutti, che per gli ingegneri costituisce una sorta di elenco delle specifiche desiderate. La parte centrale dei capitoli è più tecnica, da ‘addetti ai lavori’, mentre la parte finale, più discorsiva, contiene le valutazioni di quanto trattato.

Ma qual è, secondo il prof. Pinciroli, il ruolo dell’informatica e di Internet nella comunicazione della medicina? “In generale – afferma – gli strumenti informatici sono sicuramente utili per diffondere informazioni e conoscenze. Nel caso però della medicina, e in particolare della sua comunicazione su Internet, mi preoccupa molto l’assenza di ‘icone fisiche’ in grado di ‘fare da filtro’ ai contenuti medici. Perché gli utenti hanno bisogno di essere aiutati: impossibile orientarsi di fronte a una mole enorme di informazioni. Se al di fuori di Internet vado alla ricerca di un’informazione in materia sanitaria, le mie aspettative sono diverse a seconda del posto in cui decido di cercare quello che mi serve. Se mi reco in edicola so che troverò informazioni alla portata di tutti, mentre in libreria potrò recuperare sicuramente testi di maggior rigore scientifico, che però forse non sono abbastanza preparato per capire. Su Internet non esistono queste ‘icone fisiche’, ossia edicola e libreria: andrebbero tuttavia costruite, per aiutare l’utente a capire la rilevanza, la qualità, la cura e la profondità del sito cui si è collegato. In modo tale da capire quanto accreditamento dare ai contenuti, alle informazioni che trova. Questo, a mio modo di vedere, è un grosso problema. La tecnologia informatica ci porta verso un mondo nuovo, una realtà diversa che come ogni cosa ha un suo ‘bene’ e un suo ‘male’. La chiave per ‘sopravvivere’ è riuscire a reggere l’evoluzione, adattandoci, trovando le soluzioni migliori”.

Di Monica Florianello

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