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Tumori

Leucemia linfatica cronica, una nuova terapia permette di sospendere le cure dopo due anni

03/06/2019

Fra i più temute malattie del sangue, la leucemia cronica è un tumore ematico da cui, come dice il nome stesso, non è possibile guarire. Ogni anno colpisce 3 mila pazienti in Italia, soprattutto fra gli ultrasettantenni. Particolarmente silente, all’inizio la malattia non si manifesta chiaramente, rendendo difficile la diagnosi.

Nonostante sia appunto cronica, questa patologia è però trattabile con una nuova cura molto efficace che permetterebbe una tale regressione da far sì che alcuni pazienti, senza il ricorso alla chemioterapia, possano sospendere le cure dopo due anni, mantenendo silente la malattia. Di questo nuovo e significativo passo avanti per le patologie tumorali del sangue abbiamo parlato con Armando Santoro, Direttore del Cancer Center di Humanitas.

 

Il nuovo studio “Murano” contro la leucemia

“Un nuovo studio condotto su 400 malati con recidiva e refrattari alle precedenti terapie, dimostra come in alcune categorie di pazienti un nuova combinazione di nuovi farmaci si sta rivelando così efficace che, senza più ricorso alla chemioterapia, si può prescrivere per la prima volta con una durata fissa: dopo 24 mesi si è visto che è possibile sospendere la cura senza pericolo di regressione”.

Finora trattata come cronica, quindi inguaribile, la nuova combinazione farmacologica permetterebbe di pensare come “guaribile” questa patologia finora invincibile, aumentando significativamente l’aspettativa di vita anche nei casi di prognosi più sfavorevole e rendendola invisibile agli strumenti diagnostici.

Una diagnosi difficoltosa: quali sono i sintomi più evidenti della leucemia?

Ogni anno la leucemia linfatica cronica colpisce 3 mila pazienti in Italia, soprattutto fra gli ultrasettantenni. Particolarmente silente, all’inizio la malattia non si manifesta chiaramente, rendendo difficile la diagnosi. Può comparire come una influenza che tarda a guarire, una febbre immotivata e la comparsa di ematomi spontanei.

“La maggior parte dei pazienti scopre di essere malato per motivi diversi, facendo un emocromo”, ha spiegato lo specialista. Trattandosi di un tumore fortunatamente poco aggressivo, la maggior parte dei pazienti non dovrà far altro che sottoporsi a controlli periodici, mentre un terzo dei pazienti dovrà sottoporsi alle cure.

Fra i sintomi più evidenti: l’ingrossamento dei linfonodi e della milza, segno di leucemia avanzata per cui c’è sicuramente bisogno di un trattamento che si basa sull’associazione della chemioterapia e degli anticorpi monoclonali. Quando però i sintomi si complicano invece che migliorare entra allora in scena la nuova combinazione farmacologica che agisce come una “pallottola intelligente”, bloccando la riproduzione delle cellule cancerose.

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