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Gravidanza

Emocromo in gravidanza: i valori ottimali delle piastrine nel sangue

07/10/2021

Vi sono alcune fasi della vita della donna nelle quali avere una riduzione delle piastrine circolanti, anche lieve, è normale, come ad esempio a ridosso del ciclo mestruale o in gravidanza. 

Le piastrine – o trombociti – sono frammenti di citoplasma a forma di disco, prodotti dal midollo, che hanno un ruolo fondamentale nella coagulazione del sangue, e che vengono distribuite dal nostro organismo per impedire sanguinamenti eccessivi ed emorragie. 

Quando la quantità di piastrine nel sangue è inferiore alla norma, siamo in una condizione di piastrinopenia (o trombocitopenia), con aumento del rischio di emorragie. 

Per misurare e monitorare i livelli normali delle piastrine è necessario l’emocromo, un esame del sangue importante in gravidanza. In che consiste, questo esame? e quali sono i parametri ottimali? 

Approfondiamo l’argomento con la dottoressa Barbara Sarina, ematologa di Humanitas e Humanitas San Pio X 

Piastrine: perché si riducono in gravidanza?

Parliamo di trombocitopenia in presenza di una quantità di piastrine circolanti nel sangue inferiore a valori normali compresi tra 150.000 e 450.000/microLitro.

Nella maggior parte delle gravidanze singole non complicate, la conta delle piastrine si riduce del 15-20%, un po’ più bassa in quelle gemellari. La piastrinopenia in gravidanza, chiamata piastrinopenia gestazionale, in genere è una condizione che non mette a rischio la salute della donna o del feto.

Solitamente si verifica con l’avanzare della gestazione, in particolare dopo il secondo trimestre, per poi risolversi spontaneamente dopo il parto, al massimo entro 7 settimane. È invece molto rara nel primo trimestre.

La conta piastrinica si mantiene, in generale, intorno a 80.000\microlitro. Il meccanismo (o i meccanismi) della piastrinopenia gestazionale non è noto, ma è possibile supporre che sia legato all’aumento del volume plasmatico durante la gravidanza, o un aumentata clearance piastrinica o anche al sequestro di piastrine nella placenta, o nella milza.

La piastrinopenia gestazionale non aumenta il rischio di sanguinamento, motivo per cui non è necessario seguire alcun trattamento specifico durante il parto, e non aumenta il rischio di una piastrinopenia alla nascita nel neonato.

Piastrinopenia: il monitoraggio prima e durante la gravidanza

“Utile prima del concepimento, ma non sempre disponibile, in gravidanza la conta delle piastrine si effettua con un emocromo da prelievo di sangue venoso. Tutte le donne in gravidanza, devono sottoporsi all’esame del sangue sia per monitorare i livelli di emoglobina che per la conta delle piastrine. Nelle donne che hanno avuto anche una lieve trombocitopenia durante una precedente gravidanza, il controllo deve essere più frequente perché questo aumenta di 14 volte il rischio di piastrinopenia in una successiva gravidanza” spiega la dottoressa Sarina.

La trombocitopenia gestazionale è una condizione para-fisiologica che non necessita di trattamento. Infatti, le piastrine hanno una conta solitamente superiore alle 75000/mcl ma raramente può causare, piccoli ma ripetuti sanguinamenti come ad esempio episodi di epistassi, che possono contribuire all’anemia da carenza di ferro.

Prima e durante la gravidanza, il monitoraggio permette di valutare eventuali rischi e predisporre terapie solo nei rari casi in cui è necessario, e di tenere sotto controllo la donna per evitare complicanze.

Nei casi in cui la piastrinopenia sia particolarmente severa, con conta delle piastrine inferiore a 75.000/microL, è molto probabile che non si tratti di una piastrinopenia gestazionale, ma di piastrinopenia associata ad altre patologie.

Piastrinopenia in gravidanza: le cause

Le cause della riduzione dei livelli di piastrine nel sangue possono essere diverse. Se la piastrinopenia insorge nel primo trimestre, potrebbe trattarsi di una forma autoimmune: la trombocitopenia immunitaria (ITP). In questo caso sono gli autoanticorpi a causare la distruzione delle piastrine. L’ITP può essere presente prima della gravidanza o insorgere in qualsiasi fase della gravidanza o del post-partum, e può essere associata a piastrinopenia nel neonato.

Più raramente una piastrinopenia che insorge nel primo trimestre può essere legata ad altre patologie come la sindrome emolitico uremica o la porpora trombotica, trombocitopenia o altre malattie ematologiche. 

Quando la piastrinopenia severa si manifesta nel terzo trimestre di gravidanza, la causa più frequente è la preeclampsia, che nelle forme più gravi è chiamata sindrome HELLP.

La preeclampsia è una condizione che si presenta con ipertensione, proteinuria e, appunto nelle forme più severe, piastrinopenia grave; di solito si risolve dopo il parto.

Tuttavia, altri tipi di piastrinopenia possono essere presenti anche prima della gravidanza, o svilupparsi durante la gestazione.

 

 

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