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Alimentazione

Intolleranza al lattosio, quali formaggi possono essere consumati?

07/03/2018

La diagnosi è arrivata: intolleranza al lattosio. Da quel momento in poi si passerà alla terapia alimentare o con l’utilizzo di enzimi con la limitazione dalla dieta degli alimenti che contengono lattosio. Tra questi ci sono i derivati del latte come i formaggi. Ma per un intollerante tutti i formaggi sono uguali e vanno categoricamente evitati oppure qualche prodotto caseario può essere consumato senza rischi? L’abbiamo chiesto agli specialisti dell’Unità Operativa di Gastroenterologia di Humanitas.

Il disturbo

Questa condizione è una delle più diffuse intolleranze alimentari e può essere associata o meno ad un deficit dell’enzima lattasi, la molecola che permette la scissione del lattosio, lo zucchero del latte contenuto anche in molti altri prodotti derivati dal latte e non solo. Questo zucchero è anche utilizzato spesso come additivo nell’industria alimentare. Tuttavia se si è “solamente” intolleranti, non è necessario mantenere sempre alta l’attenzione e leggere l’etichetta dei prodotti, a differenza dei soggetti allergici, i quali devono avere il controllo della composizione degli alimenti.

Nei soggetti che presentano questa carenza su base genetica oppure secondaria ad altre condizioni, come possono essere le gastroenteriti virali, l’apporto di lattosio determina una serie di sintomi aspecifici principalmente di natura gastrointestinale. Questi, comunque variabili da paziente a paziente, sono il gonfiore addominale, il meteorismo, i dolori addominali, l’irregolarità intestinale, con stipsi o diarrea. Possono sorgere inoltre anche altri sintomi di natura extra-intestinale, come la stanchezza, cistiti ricorrenti e il mal di testa.

La diagnosi

Sono due i test con i quali si può arrivare a diagnosticare la presenza dell’enzima lattasi. Il più diffuso è il breath test, ovvero il “test del respiro”: si somministra al soggetto una piccola quantità di lattosio prima di farlo espirare in un tubo a intervalli regolari per alcune ore. L’altro test è quello genetico, con l’analisi del DNA prelevato generalmente da un tampone salivare o su sangue. Entrambi gli esami verificano se c’è ancora l’enzima lattasi. Se è assente, si parla di malassorbimento. Se durante il breath test compaiono sintomi come gonfiore, pesantezza addominale o scariche di dissenteria, ci troviamo di fronte anche ad un’intolleranza vera e propria.

Niente latte. E i formaggi?

La terapia non prevede l’esclusione degli alimenti contenenti lattosio, come comunemente si pensa; a meno che il soggetto non sia allergico. La limitazione riguarda principalmente il latte e derivati (“formaggi a pasta molle”).Tra i formaggi la cui assunzione dev’essere limitata ci sono i formaggi morbidi e freschi, come la mozzarella, lo stracchino, la casatella, ecc. oltre allo yogurt e al kefir. Sono questi i formaggi che possono dare più fastidio a un soggetto intollerante al lattosio.

Quali formaggi possono essere invece mangiati con minore preoccupazione? I formaggi stagionati sono a basso contenuto di lattosio, come ad esempio i formaggi a pasta dura, e sono generalmente ben tollerati.

Il consiglio è sempre quello di rivolgersi a un medico specialista per avere indicazioni precise circa gli alimenti consentiti alla luce della propria condizione.

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