Stai leggendo Malattia di Crohn, al via un nuovo farmaco

Cure e farmaci

Malattia di Crohn, al via un nuovo farmaco

03/12/2018

Può presentarsi in modi diversi e con sintomi comuni, anche ad altre patologie, per questo non sempre viene diagnosticata immediatamente. La malattia di Crohn è un’infiammazione cronica e acuta del tratto gastrointestinale. Ne soffrono circa 70mila italiani. I più colpiti sono i giovani tra i 20 e i 30 anni (raramente la malattia si manifesta negli over 65), ma esistono anche casi che si presentano fin in bambini e adolescenti. Fra i sintomi ci sono dolori addominali, crampi, perdita di peso, affaticamento, diarrea prolungata e febbre. Ad oggi esistono numerosi farmaci in commercio per trattare questo disturbo. Da ora è disponibile in Italia anche un nuovo farmaco biologico con un nuovo meccanismo d’azione, l’Ustekinumab. Ne abbiamo parlato con gli specialisti di Humanitas.

 

Gli esami

Test di laboratorio, TAC e risonanze magnetiche per la diagnosi, ma anche colonscopie e gastroscopie, che servono per localizzare al meglio la malattia lungo il tratto intestinale. Una volta stabilita la diagnosi di morbo di Crohn, i medici hanno a disposizione numerosi nuovi farmaci in commercio per trattare questo disturbo, tra cui il cortisone, gli immunosoppressori e i farmaci biologici, in particolare l’infliximab, l’adalimumab e il vedolizumab. Da ora è disponibile in Italia anche un nuovo farmaco biologico con un nuovo meccanismo d’azione, l’ustekinumab. I dati scientifici hanno evidenziato una maggiore rapidità dell’azione di questo farmaco già nel breve periodo e una durata dell’effetto più lunga nel tempo: nel 75% dei pazienti in terapia, la malattia è risultata in remissione dopo due anni.

 

Il parere di Humanitas

Oggi il più grande bisogno ancora non soddisfatto delle persone affette dalla Malattia di Crohn è combinare un miglioramento repentino, che possa risolvere la dolorosa fase acuta, con l’efficacia mantenuta nel lungo periodo, per permettere al paziente di stare bene negli anni senza dover affrontare ricadute e cambi di terapie. Questa nuova opzione terapeutica apre per la prima volta un ampio orizzonte fino a ora inesplorato, quello del più lungo periodo libero da malattia mai osservato fino a ora. Rispetto ai farmaci più diffusi fino a oggi, gli anti-TNF, Ustekinumab apporta un miglioramento già dalla terza settimana dall’inizio della terapia. E uno studio ha da poco dimostrato che i suoi effetti durano fino a tre anni dall’inizio della cura.

Articoli che potrebbero interessarti

Non perderti i nostri consigli sulla tua salute

Registrati per la newsletter settimanale di Humanitas Salute e ricevi aggiornamenti su prevenzione, nutrizione, lifestyle e consigli per migliorare il tuo stile di vita