Il classico cerchio alla testa. È la cefalea tensiva, una forma poco invalidante di mal di testa caratterizzata dalla comparsa di dolore a intensità lieve-moderata che si può avvertire anche su collo e spalle. L’associazione con lo stile di vita è molto stretta: molti dei suoi potenziali fattori scatenanti si annidano infatti proprio in alcune cattive abitudini. Ne parliamo con il dottor Vincenzo Tullo, specialista neurologo e responsabile dell’ambulatorio sulle cefalee di Humanitas.
Che mal di testa è
La cefalea tensiva è la forma più comune di cefalea: circa una persona su tre ne soffre almeno una volta al mese, quindi è più frequente dell’emicrania anche se meno invalidante. Colpisce prevalentemente il sesso femminile e il dolore si manifesta sulla fronte o su entrambi i lati del capo (dolore bilaterale). Può essere presente fotofobia o fonofobia (rispettivamente l’intolleranza a luci e rumori) ma non entrambe e il dolore è tipicamente compressivo-costrittivo (“come una morsa, come un peso”) quindi non pulsante e può durare da trenta minuti a sette giorni.
Spesso chi soffre di cefalea tensiva, in maniera episodica o cronica, ovvero almeno quindici giorni al mese per tre mesi, avverte, oltre al mal di testa, anche l’indolenzimento dei muscoli del collo e delle spalle. Ancora una volta a differenza dell’emicrania, i sintomi, generalmente, non sono aggravati dall’attività fisica.
Cosa può causarla?
I suoi fattori scatenanti sono molti. La tensione muscolare, e quindi il dolore, può essere ad esempio una risposta allo stress, oppure alle cattive posture tenute davanti al PC o mentre si legge. La cefalea tensiva può essere anche indotta dalla tensione nervosa, dalla tendenza a saltare i pasti, dalla sedentarietà, dalla fatica fisica e mentale, dalle variazioni climatiche, dalla mancanza di sonno, da problemi masticatori e dall’abuso di farmaci.
I fattori allevianti sono il riposo, il rilassamento fisico e muscolare e l’attività motoria moderata. Inoltre, in caso di crisi di intensità moderata, l’assunzione di un analgesico della famiglia dei FANS può risultare efficace. Se la cefalea tensiva è frequente si può anche impostare una terapia di profilassi per qualche mese previo consulto neurologico in un centro cefalee.
In ultimo la cefalea di tipo tensivo può associarsi all’emicrania. Occorre allora formulare entrambe le diagnosi e insegnare ai pazienti a distinguere le due forme in modo da potere utilizzare i farmaci sintomatici di volta in volta più indicati.