Acuto o cronico, bisogna placarlo. Se il dolore limita le attività di tutti i giorni diventa oggetto di un intervento medico specifico: la terapia del dolore. «Non si tratta né di cure palliative né di trattamenti “aggressivi” – spiega il dottor Fabio Intelligente, anestesista coordinatore del Servizio di Terapia Antalgica per il dolore cronico dell’unità di Anestesia e day hospital chirurgico dell’ospedale Humanitas. La terapia antalgica ha come obiettivo il miglioramento della qualità di vita del paziente attraverso la migliore gestione possibile del dolore». Con quali strumenti? Dalla supplementazione ad una dieta equilibrata, dall’attività fisica alla riabilitazione, dai farmaci alle infiltrazioni o, se necessario, con presidi interventistici più raffinati come la neuromodulazione, la denervazione a radiofrequenza o le tecniche di medicina rigenerativa (tecniche che comunque non prevedono incisioni e necessitano solo di una anestesia locale), senza trascurare le indicazioni per uno stile di vita salutare.
Questo tipo di approccio può essere utile per gestire condizioni patologiche caratterizzate da dolore sia duraturo sia temporaneo: «Malattie croniche come l’artrosi o ricorrenti e persistenti come la lombalgia ma anche acute e particolarmente invalidanti tra cui l’herpes zoster (detto anche Fuoco di Sant’Antonio) o la lombosciatalgia dovuta a discopatie ed ernie discali», spiega lo specialista. «Sono tutti quadri clinici in cui il dolore è un sintomo importante e per i quali la terapia antalgica può essere risolutiva; terapia antalgica da non confondere, come spesso accade, con le cure palliative. Queste ultime sono dedicate alla gestione di fine vita in cui il dolore è spesso solo uno degli aspetti ma non il problema principale», sottolinea lo specialista.
(Per approfondire leggi qui: Mal di schiena, una mano da yoga e agopuntura?)
Terapia del dolore affianca il lavoro di altri medici
La terapia del dolore ha l’obiettivo di garantire la migliore qualità di vita possibile al paziente, a fronte di condizioni cliniche, strumenti ed obiettivi terapeutici differenti per ciascun paziente. «È compito del medico definire una sorta di ricetta sartoriale che promuova uno stile di vita corretto finalizzato a prevenire la comparsa del dolore e, quando questo non è possibile, a ridurre l’uso di farmaci e la comparsa di effetti collaterali ad essi associati. La terapia antalgica inquadra e gestisce ogni tipo di dolore, a seconda della causa, cerca una soluzione e si serve di un approccio multidisciplinare e polispecialistico per ottenere il miglior risultato possibile per il paziente», aggiunge il dottor Intelligente.
(Per approfondire leggi qui: Artrite, dolore e rigidità al mattino i campanelli d’allarme)
Consideriamo ad esempio una malattia reumatica. In che modo interviene la terapia del dolore? «Per l’individuazione delle cause e la terapia specifica della patologia il paziente sarà seguito da un reumatologo; mentre l’approccio dell’anestesista specializzato in terapia antalgica sarà riservato alla gestione del dolore allo scopo di assicurare la riabilitazione, il recupero funzionale e la qualità di vita», conclude l’esperto.
Il dottor Intelligente parteciperà alla prossima puntata di “Spuntino con…” il prossimo lunedì 10 aprile alle 10.30. Lo specialista risponderà alle domande degli utenti di Facebook che verranno poste in diretta da Marco Bianchi. L’approfondimento sarà trasmesso in diretta sul canale ufficiale del social network dello chef della salute e divulgatore scientifico di Fondazione Veronesi.