Influenza, il peggio è passato. I contagi sono diminuiti, così come l’incidenza della malattia, e il picco è ormai alle spalle. Se nell’ultima settimana del 2016 la curva dell’influenza ha toccato il suo vertice, con il 2017 è cominciata la discesa e il numero delle persone colpite è progressivamente diminuito. Ad aggiornare i dati sull’influenza di stagione è come di consueto l’Istituto superiore di Sanità con InfluNet, il sistema di monitoraggio e sorveglianza delle sindromi influenzali.

Nell’ultimo bollettino, riferito alla settimana dal 16 al 22 gennaio 2017, l’incidenza della malattia è stata fissata a 7,55 casi ogni 1000 assistiti: nell’ultima settimana dello scorso anno, in concomitanza con il picco, il valore era pari a 9,53/1000. Il numero di nuovi contagi è di 458mila per un totale di 3 milioni e 428mila casi dall’inizio della stagione influenzale.

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Bambini i più colpiti: quasi 20 casi di influenza su 1000

Naturalmente l’incidenza varia in base alle diverse fasce d’età, con quella pediatrica che resta la più colpita. Complice la riapertura delle scuole, tra i bambini fino a 5 anni di età, i casi sono aumentati e l’incidenza ha raggiunto il valore di 19,27, in aumento rispetto alle due settimane precedenti. La stessa tendenza si osserva tra i bambini e i ragazzi da 5 a 14 anni: casi in aumento e incidenza oltre 11 casi ogni 1000 assistiti. Scende invece il numero di persone colpite dall’influenza tra gli adulti, ovvero fino a 64 anni di età e oltre i 65 anni.

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Dall’inizio della stagione influenzale, fa sapere ancora l’Istituto superiore di Sanità, sono stati segnalati 96 casi gravi di influenza – prevalentemente tra le persone più anziane – e 19 decessi. Le persone colpite o decedute presentavano almeno una malattia cronica, cardiovascolare, respiratoria o del metabolismo, come il diabete.