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Ebola, Oms: “alta protezione” dal vaccino

23/12/2016

Grande conquista della medicina contro Ebola. È stata confermata l’efficacia di un vaccino contro il virus responsabile di diverse epidemie, l’ultima delle quali, in Africa Occidentale, ha ucciso oltre 11mila persone. La conferma è arrivata dall’ultima sperimentazione i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Lancet. A coordinare il lavoro di ricerca è stata l’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità, con la collaborazione di diversi istituti internazionali.

Il vaccino sperimentale è “altamente protettivo”, fa sapere l’Oms, ed è il primo a mostrarsi in grado di prevenire l’infezione. Questi nuovi risultati si aggiungono a quelli preliminari pubblicati lo scorso anno, nell’agosto del 2015.

(Per approfondire leggi qui: Ebola, il vaccino funziona)

Il trial è stato condotto in Guinea, uno dei tre Paesi assieme a Liberia e Sierra Leone ad aver pagato il prezzo più alto della recente epidemia di Ebola. A partire dal 2015 sono state coinvolte nello studio 11mila 841 persone. Il vaccino è stato inoculato a 5mila 837 individui. Dopo almeno 10 giorni, in questo gruppo non è stato registrato alcun caso di Ebola mentre, fra chi non era stato immunizzato contro il virus, ne sono stati rilevati 23.

Vaccini somministrati ai contatti delle persone colpite da Ebola

Il vaccino rVSV-ZEBOV non contiene virus attivi di Ebola. È stato messo a punto sostituendo al gene di un virus innocuo noto come virus della stomatite vescicolare, un gene che codifica una proteina dell’agente patogeno responsabile di Ebola.

Per testare l’efficacia e la sicurezza del farmaco si è ricorsi alla cosiddetta vaccinazione ad anello, (“ring vaccination”) già usata con successo contro il vaiolo. A ogni nuova diagnosi di Ebola, il team di scienziati attivi in Guinea identificavano tutte le persone che avevano vissuto nello stesso ambiente domestico della persona colpita dal virus, che l’avessero visitata, che fossero entrate in contatto con questa o con il suoi effetti personali come i vestiti, così come i “contatti dei contatti”. In questo modo sono stati formati 117 gruppi o “anelli”, ciascuno formato in media da 80 persone.

Inizialmente sono stati scelti in maniera casuale i gruppi che avrebbero ricevuto il vaccino immediatamente o dopo 3 settimane e in questi solo gli adulti con almeno 18 anni sarebbero stati immunizzati. Dopo i primi risultati positivi si è passati alla vaccinazione a tappeto e immediata e a partire dai 6 anni di età. Solo in due casi sono stati rilevati effetti collaterali seri, rientrati dopo il ricovero nelle strutture sanitarie. Oltre a mostrare l’efficacia del vaccino, lo studio ha anche dimostrato il cosiddetto “effetto gregge”, con i soggetti non vaccinati indirettamente protetti dalla vaccinazione altrui, un aspetto che merita approfondimenti.

Lo scorso marzo è finita l’emergenza Ebola in Africa occidentale

Ulteriori studi sono in corso per fornire nuovi dati sulla sicurezza del vaccino nei bambini e in altre popolazioni vulnerabili come i pazienti colpiti dall’HIV.

“Di fronte al prossimo focolaio di Ebola non saremo privi di difese”, ha detto Marie-Paule Kieny, assistente del direttore generale per l’Innovazione dell’Oms e autore principale dello studio. L’epidemia di Ebola in Africa Occidentale è scoppiata nel 2013 e ha causato oltre 11mila e 300 decessi manifestando la necessità di un vaccino. Solo nel marzo del 2016 l’Oms ha dichiarato la fine dell’emergenza.

(Per approfondire leggi qui: Ebola, l’Oms dichiara la fine dell’emergenza)

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