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Vaccini obbligatori, dopo l’Emilia-Romagna è il turno del Lazio?

24/11/2016

La decisione dell’Emilia-Romagna di rendere obbligatori i vaccini per l’iscrizione all’asilo nido potrebbe far scuola. Anche altre Regioni potrebbero seguirne l’esempio, come ha auspicato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Il Lazio potrebbe essere fra queste mentre Lombardia e Liguria hanno detto di non pensare a una disposizione del genere volendo puntare di più sull’informazione e la sensibilizzazione dei cittadini.

(Per approfondire leggi qui: Vaccini, in Emilia-Romagna obbligatori per l’iscrizione al nido)

“Penso che la decisione dell’Emilia-Romagna sia stata coraggiosa e giusta, a fronte di un calo vaccinale dei dati della Regione molto preoccupante, sia per quanto riguarda le vaccinazioni obbligatorie sia quelle facoltative”, ha detto il ministro a Sky tg24. “Quando nel ’99 si abolì l’obbligo di vaccinazione, era perché si era raggiunta una tale copertura vaccinale nel Paese che non si poteva neanche immaginare che sarebbero nati dei movimenti ‘no vaccino‘, fondati su motivazioni totalmente non scientifiche e che avrebbero portato un pericolo per tutta la popolazione”.

In Italia già un caso sospetto di difterite

Per Lorenzin “l’Emilia-Romagna ha fatto un’azione nell’interesse della salute pubblica, che è l’interesse superiore”. La decisione della giunta regionale ha come obiettivo l’innalzamento delle coperture vaccinali al 95%. Questa è la soglia di sicurezza in grado di garantire la protezione della salute di una intera comunità, di tutti i bambini da 0 a 3 anni compreso chi non può vaccinarsi perché immunodepresso o affetto da malattie croniche o tumori.

Con le coperture sotto i livelli di sicurezza – ed è la situazione odierna in Italia – il rischio che malattie che si credevano scomparse ritornino è reale: “Quest’anno – ha aggiunto il ministro – abbiamo avuto dei bambini morti per pertosse; abbiamo inoltre un caso sospetto di difterite, una patologia debellata da oltre 30 anni. In altri Paesi ci sono casi di poliomielite, e dobbiamo ricordare – ha avvertito il ministro – che le malattie ‘viaggiano’”.

In Lombardia resta libertà di scelta

La poliomielite è proprio una delle malattie contro le quali è previsto l’obbligo di vaccino in Italia assieme a tetano, difterite ed epatite B. Essere in regola con questi quattro vaccini sarà condizione necessaria per poter iscrivere i bimbi ai nidi dell’Emilia-Romagna.

(Per approfondire leggi qui: Vaccini, a settembre al via campagna di comunicazione di Regione Lombardia)

Dopo l’approvazione della legge regionale i governatori di altre Regioni hanno preso posizione. Il presidente del Lazio Zingaretti ha fatto sapere che presto la Regione potrebbe adottare un provvedimento simile. «È una legge che proporrò in Consiglio regionale per combattere la diffusione di malattie pericolose e tutelare la salute dei più piccoli», ha scritto su Facebook. Gli assessori competenti di Lombardia e Liguria, Gallera e Viale, hanno detto che nelle loro Regioni ci sarà libertà di scelta sui vaccini: meglio indirizzare l’azione di governo su percorsi culturali e informativi indirizzati ai genitori.

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