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Tumore alla prostata, i cani ne fiutano la presenza?

14/11/2016

Una diagnosi di tumore alla prostata grazie al fiuto dei cani? È su quanto sta lavorando un team di ricercatori guidato dal dottor Gianluigi Taverna, responsabile di Urologia dell’ospedale Humanitas Mater Domini. I ricercatori stanno indagando le proprietà del sistema olfattivo canino, estremamente sensibile, e la potenziale utilità nel discriminare odori organici umani complessi. L’obiettivo ultimo è arrivare a sviluppare nuovi strumenti con cui diagnosticare precocemente questa forma di tumore.

Lo studio, partito nel 2012, apparso su diverse riviste scientifiche e anche nell’Annual Report on Prostate Diseases – 2015 della Harvard Medical School, sarà presentato martedì 15 novembre alle istituzioni europee. La presentazione si terrà nell’ambito del convegno “Dagli organismi viventi all’intelligenza artificiale e l’informatica conoscitiva” alla presenza della Commissione Salute e Ricerca e dei parlamentari europei.

(Per approfondire leggi qui: Tumore prostata: cos’è il PSA, il test che “ha salvato la vita” a Ben Stiller)

Tra i ricercatori impegnati su questo fronte di ricerca ci sono urologi dell’ospedale Humanitas Mater Domini e dell’ospedale Humanitas, il Capo Sezione Medicina e Diagnostica Canina al Centro Militare Veterinario di Grosseto, il colonnello Lorenzo Tidu, e il dottor Fabio Grizzi, ricercatore di Humanitas.

Nel 1989 le prime evidenze scientifiche sul naso del cane contro i tumori

Il primo studio che ha documentato le potenzialità del naso canino nello stanare i tumori risale al 1989 ed è stato pubblicato su Lancet: un cane di razza mista Border Collie/Doberman Pinscher continuava a “puntare” un neo sulla gamba della sua proprietaria, neo che si rivelò essere un melanoma.

(Per approfondire leggi qui: Tumore alla prostata, un uomo su due ne ignora i sintomi)

Cani opportunamente addestrati per “dare la caccia” al tumore prostatico hanno partecipato alla prima fase dello studio che si è conclusa con successo. La ricerca ha coinvolto 900 soggetti, alcuni dei quali con diagnosi di tumore alla prostata. Il resto della popolazione era costituita da soggetti sani, con patologie prostatiche non tumorali o con tumori diversi da quello prostatico. I cani sono stati in grado di riconoscere la presenza di un carcinoma alla prostata con accuratezza del 98% annusando campioni di urina.

Ma perché il naso di questi animali domestici è in grado di fiutare un tumore alla prostata?

«Il tumore della prostata produce delle sostanze volatili specifiche, chiamate tecnicamente VOCs, “VolatileOrganicCompounds”, che il cane è in grado di riconoscere con estrema attendibilità», risponde il dottor Taverna. «La sfida futura sarà quella di capire cosa il cane annusi, quale metabolismo cellulare o tissutale produca l’odore e/o sviluppare nuove tecnologie in grado di riconoscere i VOCs tumorali», aggiunge.

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