Negli ultimi anni, dai sondaggi effettuati dall’associazione europea di urologia, emerge come gli uomini sottovalutino l’importanza della salute della prostata. Molti, infatti, si rivolgono a uno specialista solo nel momento in cui sentono effettivamente un qualche fastidio o dolore, senza quindi effettuare una visita urologica di prevenzione, né controlli periodici.
La visita urologica di prevenzione tuttavia è molto importante per individuare eventuali disturbi a carico delle vie urinarie o degli organi genitali. Tra questi, anche il tumore alla prostata.
Quali sono gli esami per la diagnosi di tumore alla prostata e cosa si può fare per prevenirlo? Approfondiamo l’argomento con il dottor Gianluigi Taverna, Responsabile di Urologia di Humanitas Mater Domini.
Tumore alla prostata: che cos’è?
Prima di tutto, è bene sapere che il tumore alla prostata è spesso asintomatico nelle sue fasi iniziali. I sintomi – sangue nelle urine, e disturbi ostruttivi del basso apparato urinario – possono presentarsi nelle fasi più avanzate.
In alcuni casi, il tumore alla prostata può manifestarsi direttamente con i sintomi delle metastasi ossee o linfonodali, come dolore, edema agli arti inferiori e insufficienza renale.
Tumore alla prostata: quali sono le visite e gli esami per la diagnosi e lo screening
In caso di sospetto tumore alla prostata, il primo passo è rivolgersi allo specialista in urologia di riferimento, che potrà proporre alcuni esami.
Prima di tutto, si opta per una visita urologica con esplorazione rettale, seguita dall’esame del PSA. L’esame del PSA è importante perché, quando presente in quantità elevate nel circolo sanguigno, l’antigene prostatico specifico (PSA appunto) potrebbe indicare una condizione anomala della prostata. Livelli elevati di PSA potrebbero infatti suggerire tanto la presenza di patologie benigne (una prostatite, un’iperplasia prostatica benigna) quanto di condizioni come un tumore.
Nel caso vi sia il sospetto di un tumore alla prostata, potrebbe essere necessaria una Risonanza Magnetica multiparametrica della prostata e una Biopsia o Fusion Biopsy.
In caso, poi, la diagnosi di tumore alla prostata fosse confermata, per capire quanto è esteso (stadiazione) si potrebbe successivamente eseguire una la PET PSAMA o PET colina e, in alternativa, la TAC e la scintigrafia ossea (Total Body).
In caso di familiarità con il tumore alla prostata, il consiglio è quello di effettuare un primo controllo già a partire dai 35-40 anni. In caso contrario la prevenzione ha inizio a partire dai 45-50 anni.
Tumore alla prostata: come fare prevenzione?
Mantenere uno stile di vita sano ed equilibrato è fondamentale per prevenire molte patologie, incluso il tumore alla prostata. Una regolare attività fisica dovrebbe essere connessa a una dieta ricca di vitamine A, C ed E, selenio e zinco. Importante, poi, è consumare moderatamente proteine animali.
Tumore alla prostata: come funziona la visita urologica di prevenzione
La visita specialistica non è invasiva, né dolorosa, ed è essenziale per scoprire eventuali disturbi legati alle vie urinarie e agli organi genitali. In genere si affianca a esami di secondo livello, come gli esami del sangue e delle urine, che permettono di delineare un più specifico quadro clinico.