Obesità infantile, l’Oms contro il marketing digitale del cibo spazzatura

Le pubblicità online del cibo poco sano rivolte ai bambini hanno bisogno di una migliore regolamentazione. La divisione della Regione Europea dell’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità, punta per la prima volta il dito contro le nuove forme di marketing del cibo fast food, ad alto contenuto di grassi, sale o zuccheri per la prevenzione dell’obesità infantile.

Esperti e ricercatori si sono occupati della questione in un documento rivolto ai decisori politici. Il marketing digitale è identificato come una “nuova minaccia” per l’alimentazione e la salute dei più piccoli. Queste nuove forme di promozione rappresentano uno dei tratti caratteristici di un ambiente “obesogenico”, ovvero di un ambiente che induce, in questo caso i bambini, a consumare cibo spazzatura e dal rilevante apporto calorico. Questi prodotti diventano così più visibili e a maggior portata di mano rispetto a prodotti più salutari. È noto, ricorda l’Oms, come il marketing sia in grado di influenzare le scelte dei bambini in termini di alimentazione.

(Per approfondire leggi qui: Obesità, distribuire acqua a scuola per avere bambini più magri)

Le tecniche di promozione di questi cibi sono spesso “nascoste”, dice la direttrice dell’Ufficio regionale per l’Europa Zsuzsanna Jakab. E la regolazione effettiva del marketing sui media digitali in alcuni Paesi è assente. Le pubblicità sono tagliate su misura per i bambini e spesso sfuggono all’occhio dei genitori. Gli strumenti di promozione sono sofisticati: si va dalla geolocalizzazione agli “advergames” (giochi interattivi con cui si veicolano messaggi pubblicaitari) dal marketing sui social media alle catene di ristoranti che diventano luoghi in cui continuare a giocare grazie alla realtà aumentata fino ai video blogger che diventano testimonial.

L’obesità mette a rischio la salute dei bambini

Un marketing digitale poco regolato ostacolerebbe gli sforzi che i Paesi stanno mettendo in pratica per ridurre l’impatto dell’obesità infantile in Europa. Nel Vecchio continente, dice l’Oms, oltre il 60% dei bambini che sono sovrappeso prima della pubertà lo saranno anche da giovani adulti. Inoltre si stima che 1 bambino su 4 in età scolastica sia già sovrappeso od obeso. Il dato italiano è in linea con quello europeo, come si legge in un recente documento dell’Istat. I bambini e gli adolescenti in eccesso di peso raggiungono la quota considerevole del 24,9% nel biennio 2014-2015, con forti differenze di genere: 28,3% nei maschi contro 21,3% nelle femmine.

(Per approfondire leggi qui: Obesità infantile, Oms: 41 milioni di bambini hanno problemi di peso)

È noto come l’eccesso di peso sia uno dei principali fattori di rischio cardiovascolare, della salute del metabolismo (aumenta il rischio di diabete) e oncologico. Pertanto, conclude l’Oms, i regolatori dei singoli Paesi sono invitati a estendere anche nelle forme di comunicazione online la protezione offerta ai bambini per quelle offline.

Redazione Humanitas Salute: