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Seduti su un pallone davanti al pc? Così risvegliamo i muscoli addominali

26/10/2016

Basta sedie tradizionali. O forse basta sedie. L’idea di lavorare in piedi o di abbandonare le postazioni tradizionali davanti alla scrivania sta facendo proseliti e anche la comunità scientifica se ne sta occupando negli ultimi anni. Diverse ricerche hanno infatti documentato gli effetti del lavoro in posizione eretta o davanti a banchi particolari a scuola. Moltissimi lavoratori passano tante ore seduti davanti a un pc, anche oltre un terzo della giornata. Tutto tempo che va sommato a quello passato sui mezzi di trasporto pubblici o privati nel tragitto casa-lavoro. Insomma il problema è sempre quello della sedentarietà. Una parte della soluzione potrebbe essere cambiare il modo di stare in ufficio?

(Per approfondire leggi qui: Lavorare in piedi, lavorare meglio? Fa bene e si è più produttivi)

Che succede al sistema muscolo-scheletrico di un individuo seduto per ore sul posto di lavoro?

«Il modo più funzionale per lavorare al computer è stare seduti ma nel tempo questa postura ha causato importanti modifiche nella nostra igiene di vita perché il perdurare di questa posizione riduce di molto la forza muscolare degli addominali», spiega sul Corriere della Sera il dottor Stefano Respizzi, responsabile del dipartimento di Riabilitazione dell’ospedale Humanitas.

«Sono in particolare i muscoli addominali laterali e obliqui che mantengono la schiena in posizione eretta. Quando ci sediamo questi muscoli si accasciano ed è da qui che nascono problemi come mal di schiena, cervicale e tensioni muscolari».

Tra le soluzioni alternative ci sono il pallone e le sedie ergonomiche. Star seduti su un pallone in ufficio può aiutare a rinforzare la muscolatura? «Con il pallone riceviamo uno stimolo continuo molto positivo – dice il dottor Respizzi; pur stando seduti tutto il giorno si mantengono in movimento i muscoli addominali, lombari e cervicali che in questo modo si risvegliano». E le sedie ergonomiche su cui poter poggiare le gambe piegandole indietro, con un’angolatura inferiore ai 90 gradi? «Rispetto al pallone sono meno stimolati i muscoli laterali», spiega Respizzi.

Lavorare in piedi? Attenti ai rischi

Chi vuole fare una scelta più drastica può abbandonare qualsiasi supporto e cominciare a lavorare stando in piedi. È una scelta salutare? Per il dottor Respizzi nasconde dei rischi: «Non siamo abituati, gli aspetti negativi rischiano di superare i benefici. Alla lunga, soprattutto se si sta fermi davanti a un computer, farebbero male le gambe per un ristagno di liquidi periferico. Inoltre bisognerebbe indossare le calze compressive come le hostess e anche per la posizione delle braccia bisogna stare attenti perché il peso va scaricato e non devono restare appese», conclude lo specialista.

(Per approfondire leggi qui: Lavorare in piedi: produttivi e in salute (ma senza esagerare))

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