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Zika, Oms: trasmissione per via sessuale più comune di quanto creduto

07/09/2016

Che il virus Zika possa trasmettersi anche per via sessuale è ormai un dato certo. Ora l’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità, fa sapere che questa via di trasmissione – seppur secondaria rispetto al morso delle zanzare infette della specie Aedes – è più comune di quanto creduto. L’organizzazione ha diffuso nuove linee guida per la prevenzione della trasmissione del virus a seguito di rapporti sessuali, valide tanto per i Paesi interessati dall’epidemia quanto per quelli in cui i casi di infezione sono solo importati.

Il documento dell’Oms richiama gli studi prodotti sull’argomento che hanno fornito prove, tra l’altro, sulla trasmissione di Zika da uomini che non presentavano sintomi dell’infezione ai loro partner sessuali donne; di contagi tra partner sessuali maschili di donne con sintomi dell’infezione e di una prolungata persistenza del virus nel seme maschile. A tal proposito, la durata massima riscontrata finora è di 188 giorni. Il caso è quello di un italiano che aveva ricevuto una diagnosi di infezione da virus Zika ad Haiti 14 giorni prima di tornare in Italia, nel febbraio 2016.

(Per approfondire leggi qui: Il virus Zika è arrivato anche sulla spiaggia di Miami)

Ecco le nuove indicazioni dell’Oms sulla trasmissione per via sessuale di Zika:

il periodo raccomandato durante il quale praticare sesso sicuro per gli uomini di ritorno da aree in cui la trasmissione del virus è attiva, sebbene non presentino sintomi, sale da 8 settimane a 6 mesi, una durata pari a quanto suggerito ai maschi con infezione sintomatica. La raccomandazione è valida anche per le donne, con o senza sintomi.

Ancora, nelle aree in cui la trasmissione non è autoctona, le coppie o le donne che stanno pianificando una gravidanza, di ritorno dalle zone in cui invece la trasmissione è attiva, dovrebbero aspettare almeno 6 mesi prima di cercare di concepire per far sì che un’eventuale infezione sia riscontrata. I partner sessuali di donne gravide, sempre di ritorno da aree colpite dall’epidemia, dovrebbero praticare sesso sicuro o astenersi per almeno tutta la durata della gravidanza.

(Per approfondire leggi qui: Zika, donazioni di sangue sotto controllo per evitare rischi d’infezione)

Nelle aree dove Zika è attivo, invece, le donne in gravidanza dovrebbero praticare sesso sicuro, o astenersi, almeno nei mesi di gestazione.

Fino al 26 agosto, la trasmissione per via sessuale di Zika è stata riferita da 11 Paesi tra cui l’Italia.

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