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Defibrillatori nella Metro di Milano, pronto soccorso ancora più rapido

15/10/2015

Con i defibrillatori a portata di mano viaggiare nella Metro di Milano sarà ancora più sicuro. L’Atm, l’azienda dei trasporti locali della città ha installato 13 defibrillatori nelle stazioni di interscambio e di maggior afflusso di passeggeri. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con Areu, l’Azienda Regionale Emergenza Urgenza.

In particolare sono stati montati dei defibrillatori automatici esterni, dispositivi semiautomatici, maneggevoli e pratici, ideali per un rapido intervento del personale sanitario, operatori del 118, ma anche da parte di chi è in grado di riconoscere un arresto cardiaco. Sono piuttosto semplici da impiegare anche grazie alle istruzioni che vengono date sul momento da una guida vocale.

(Per approfondire leggi qui: Cuore, con il caldo in aumento arresti cardiaci)

La presenza dei defibrillatori nella Metro di Milano è segnalata da un cartello che riporta il simbolo dell’apparecchio e la sigla “DAE”. Gli apparecchi sono inseriti in una teca con un pannello informativo per usarli al meglio. Aprendo la teca scatta un allarme acustico della durata di circa 30 secondi e una volta prelevata la valigetta con il defibrillatore, viene inviato un segnale alla centrale operativa che monitora h24 lo stato dei dispositivi. Ogni defibrillatore è infatti dotato di un geolocalizzatore.

13 defibrillatori in 8 stazioni della Metro di Milano

immagine 2I 13 defibrillatori sono stati installati tra i corridoi e i mezzanini delle stazioni Duomo M1/M3 (2 unità), Cadorna M1/M2 (2 unità), Centrale M2/M3 (1 unità), Garibaldi M2/M5 (2 unità), Loreto M1/M2 (2 unità), Zara M3/M5 (1 unità), Lotto M1/M5 (2 unità), Rho Fiera M1 (1 unità).

«Si tratta indubbiamente di un’ottima iniziativa anche se è un punto di inizio. Bisognerebbe garantire una diffusione più capillare di questi apparecchi, almeno uno in ogni stazione della metropolitana. L’esempio da seguire – dice il dottor Maurizio Gasparini, responsabile dell’Unità Operativa di Elettrofisiologia ed Elettrostimolazione dell’ospedale Humanitas – dovrebbe essere l’aeroporto di Chicago». Nello scalo della città americana, infatti, ci sono tanti defibrillatori raggiungibili a non più di 90 secondi a piedi, «un lasso di tempo sufficiente per prendere il defibrillatore, intervenire sulla persona colpita da attacco cardiaco con le manovre di defibrillazione e dunque salvargli la vita», aggiunge lo specialista.

Come funziona un defibrillatore e per quali emergenze?

«Funziona solo in caso di arresto cardiaco da fibrillazione ventricolare e non da mancanza di battito cardiaco. In questo caso, infatti, il defibrillatore rileva che c’è un ritmo non defibrillabile e non interviene. In caso di arresto cardiaco da fibrillazione, invece – conclude il dottor Gasparini – l’apparecchio lo riconosce, si carica ed eroga lo shock elettrico».

(Per approfondire leggi qui: Batticuore, quando e perché è pericoloso)

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