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Dai batteri dell’intestino una mano contro l’ansia?

09/09/2015

I batteri della flora intestinale possono aiutare a controllare l’ansia? Il microbiota dell’intestino condiziona gli stati psichici? Se i risultati di diversi studi dovessero essere confermati, i batteri presenti nell’intestino, una colonia di 100 miliardi di microrganismi e oltre mille diverse specie, potrebbero giocare un ruolo importante nel trattamento di alcuni disturbi psichici.

Il rapporto tra cervello e intestino, legati a doppio filo in una relazione bidirezionale, è un ambito su cui la ricerca si è concentrata negli ultimi anni. Uno studio della University of California, Los Angeles, ha dimostrato come l’assunzione di latte fermentato in grado di modificare la composizione dei batteri intestinali, riuscisse a modificare la risposta dell’organismo a un compito “ansiogeno”. Anche alcuni ricercatori della McMaster University, Canada, hanno esaminato gli effetti sul comportamento di un batterio dell’intestino, il Bifidobacterium longum.

Grazie a quanto documentato dalla ricerca, l’intestino si sta rivelando sempre più come un organo endocrino che comunica direttamente con altri organi, cervello compreso. Qui, infatti, si producono diversi neurotrasmettitori come la serotonina e altre sostanze messe in circolo proprio dai batteri della flora intestinale.

Cosa fanno i batteri presenti nell’intestino

L’insieme di batteri (cosiddetto microbiota) contribuisce alla salute dell’individuo attraverso diverse funzioni, fra cui la digestione e l’assorbimento dei nutrienti e dei fluidi; stimolando la tolleranza immunologica ovvero prevenendo le allergie alimentari; difendendo l’organismo contro infezioni da patogeni esterni e veicolando le informazioni dalla periferia al cervello attraverso diversi neurotrasmettitori fra cui la serotonina.

I batteri dell’intestino, e dunque un certo tipo di alimentazione che agisce sulla flora batterica, sarebbero in grado di “modulare” gli stati psichici? Se fosse realmente così i nutraceutici (gli “alimenti-farmaci”) potrebbero essere la panacea per i disturbi psicologici/psichiatrici che spesso accompagnano i sintomi gastrointestinali dei nostri pazienti. I nutraceutici sono i probiotici, gli antiossidanti, gli acidi grassi polinsaturi (omega-3, omega-6), le vitamine e i complessi enzimatici. I dati pubblicati in letteratura e quelli in corso di sperimentazione sono molto interessanti in quanto queste osservazioni erano già state evidenziate su modelli sperimentali.

La serotonina è prodotta quasi del tutto nell’intestino

Se la flora batterica all’interno del nostro organismo è equilibrata (“normobiosi”), viste le molteplici funzioni organiche in cui entrano in gioco i nostri coinquilini, anche il nostro stato psichico ne risentirà in senso positivo. Questo avviene grazie anche al fatto che il 95% della serotonina che è il neurotrasmettitore del “buonumore” viene prodotto proprio a livello intestinale.

 

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