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Ebola news, uno su tre si salva

11/11/2014

I numeri parlano chiaro: i due terzi delle persone colpite dal virus dell’Ebola, la terribile forma virale che sta colpendo le popolazioni di alcuni stati dell’Africa, non riescono a sopravvivere.

Una notizia tremenda, i morti per Ebola sono ormai quasi 5mila, ma anche uno spiraglio per chi sta lavorando all’individuazione di un vaccino che sia in grado di frenare una volta per tutte la diffusione di questo flagello. Uno spiraglio, perché il fatto che una persona su tre riesca a sopravvivere a Ebola, una volta che ne viene colpita, significa che esiste un qualche tipo di immunità contro questo virus.

È partendo da questo punto che l’Unione Internazionale delle Società di Immunologia sul virus Ebola ritiene si debba impostare la strategia di sperimentazione del vaccino che permetterà di eliminare il pericolo Ebola, prima che questo di diffonda in modo massiccio anche negli altri continenti.

 

L’Ebola è in circolo da quasi 40 anni

Ebola è una vecchia conoscenza della ricerca medico-scientifica internazionale. Sono quasi 40 anni che in Africa ricorrono epidemie sporadiche, tutte però molto meno impattanti sulle popolazioni locali rispetto a quella attuale, che sta colpendo con particolare intensità in Liberia, Sierra Leone e Guinea. Esistono dunque dei progetti di ricerca da tempo finanziati negli Stati Uniti e in Canada, ma non solo, che hanno contribuito a individuare e sviluppare anticorpi monoclonali che sembrano in grado di fornire un’efficace protezione contro questo tremendo virus su cavie e su primati (nello specifico su scimmie macachi).

A oggi non sono però disponibili, secondo quanto riportato dalla stessa Unione Internazionale «vaccini autorizzati per prevenire l’ebola» e le somministrazioni effettuate finora negli esseri umani – nello specifico operatori americani ed europei che si sono infettati in Liberia nel corso dell’assistenza ai malati – hanno dato risultati altalenanti, anche se del tutto incoraggianti.

Insomma, i progressi fatti nel campo dei vaccini in questi ultimi mesi sono significativi e prefigurano risultati positivi che potranno essere raggiunti in un futuro che sembra ormai prossimo. Uno degli aspetti che lasciano ben sperare sul risultato finale ottenuto in tempi brevi – sottolineano gli esperti – è del resto il fatto che «l’epidemia di ebola è causata da un unico ceppo, la cosiddetta “Ebola dello Zaire”, che ha una capacità di mutare e variare molto bassa, che permetterà di sperimentare trattamenti con cocktail di immunoterapia e strategie vaccinali». Trattamenti, si spera , destinati ad avere successo.

 

Fonte
Clive M Gray, Marylyn Addo and Reinhold E Schmidt
Per il Comitato di Immunologia Clinica dell’IUIS
Frontiers in Immunology, 22 ottobre 2014
Frontiers website link: www.frontiersin.org

 

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