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Gerry Scotti firma per la Ricerca di Humanitas

06/05/2013

La campagna 5×1000 di Fondazione Humanitas per la Ricerca entra nel vivo con un testimonial d’eccezione, Gerry Scotti. Cinque ricercatori raccontano sfide e successi sui social network:  ai pazienti il compito di scegliere l’area di ricerca clinica cui destinare i fondi raccolti

 

«L’autografo che faccio più volentieri? È quello sul 5×1000 a favore della Fondazione Humanitas per la Ricerca. Perché fanno ricerca per curare”. Parola di Gerry Scotti, che per il terzo anno rinnova il suo sostegno alla ricerca di Humanitas in occasione della campagna per il 5×1000, come testimonial d’eccezione, protagonista degli spot tv e radio che verranno trasmessi tra maggio e giugno sulle più importanti reti nazionali.

 

Destinazione dei fondi: sono i pazienti a scegliere

La campagna di Humanitas dà voce e ascolto a tutti. In ospedale e sul web, nei mesi di aprile, maggio e giugno, sono gli stessi pazienti e visitatori dell’ospedale a scegliere l’area di ricerca clinica (tumori, malattie autoimmuni e degenerative, neuromotorie, cardio-polmonari, dell’apparato digerente) cui destinare i fondi raccolti dalla Fondazione con il 5×1000, esprimendo la propria preferenza attraverso un’apposita cartolina.

Un modo per sensibilizzare concretamente i cittadini sulle ricadute cliniche della ricerca effettuata in ospedale e sulla trasparenza dei criteri di distribuzione. Già i fondi dell’ultimo 5×1000 assegnati a Humanitas sono stati distribuiti sulla base delle preferenze espresse dai pazienti.

 

Sul web, 5 ricercatori si raccontano

Il sito iomerito.it, che sintetizza il credo della campagna e lo racconta attraverso i traguardi che Humanitas vuole raggiungere grazie alla raccolta del 5×1000 e le storie di chi vive questi progetti in prima persona, è all’insegna della massima interattività con gli utenti anche attraverso i social network.

Sull’homepage 5 ricercatori, testimonial di altrettante aree di ricerca clinica dell’ospedale, raccontano perché i loro progetti meritano il 5×1000. Sono Stefano Bona, chirurgo e ricercatore per la cura delle malattie gastro-intestinali, Angela Ceribelli, medico reumatologo e ricercatrice per la cura delle malattie autoimmuni e degenerative, Elisa Di Pasquale, ricercatrice per la cura dellemalattie cardiache, Raffaello Furlan, medico internista e ricercatore per la cura delle malattie neuromotorie,Paolo Zucali, oncologo e ricercatore per la cura dei tumori.

Per ciascuno di loro, un social feed visualizza in tempo reale preferenze, voti, like e tweet. Per tutto il mese di maggio, i ricercatori pubblicheranno periodicamente dei post sulla loro attività, interagiranno con il pubblico e parteciperanno a sessioni live via FaceBook attraverso l’account ufficiale humanitasmilano, e su Twitter attraverso l’account @humanitasmilano, oltre che con i loro dedicati.

Un’ulteriore occasione per dare ascolto ai singoli, in linea con lo spirito democratico della campagna. Una campagna che invita tutti a condividere e partecipare. Perché se “tutti meritano le migliori cure del mondo”, le migliori cure del mondo meritano il sostegno di tutti.

Sul canale Youtube di Humanitas sono visibili tutti i video della campagna: oltre a quelli dei 5 testimonial, anche il video di Gerry Scotti che li presenta.

 

Perché “tutti meritano”

“Tutti meritano le migliori cure del mondo” è un messaggio in cui Humanitas crede fortemente, e che esprime l’impegno quotidiano, la tensione al miglioramento, la passione e la competenza con cui medici, infermieri e ricercatori dell’ospedale si prendono cura dei malati. Quest’anno la campagna, realizzata ancora una volta con l’aiuto di una delle più importanti agenzie pubblicitarie italiane, M&C Saatchi, “atterra” in ospedale, illustrando attraverso testimonianze e immagini gli ospedali Humanitas presenti in tutta Italia, che fanno ricerca per curare. Lo spot TV, con la regia di Cinzia Pedrizzetti, è realizzato dalla casa di produzione Think Cattleya.

In Humanitas si fondono un ospedale, centri specializzati, un’attività di ricerca scientifica riconosciuta a livello mondiale e un polo di insegnamento: ciò favorisce l’applicazione delle innovazioni biomediche direttamente alle cure delle persone, in un processo continuo di innovazione e di miglioramento.

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