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Massimo Esposti: ricomincio da @lfa

15/01/2002

Occuparsi di divulgazione nell’ambito della scienza e della salute non è facile. Molte sono le responsabilità, diverse e sempre più sofisticate le richieste di informazione del pubblico, vertiginosa l’evoluzione degli strumenti di comunicazione. Che cambiano forma e taglio cercando di individuare in anticipo le tendenze e i gusti dei lettori. Come Alfa-Il Sole 24Ore, il nuovo inserto del quotidiano economico, in uscita nei prossimi giorni. Un giornale nel giornale dedicato alle nuove tecnologie, diretto da Massimo Esposti che da 11 anni ricopre una posizione di primo piano nella redazione di via Lomazzo.

Che ruolo ha l’inserto @lfa all’interno del giornale “Il Sole 24 ore”?
Ogni settimana pubblichiamo un inserto corposo dedicato alle scienze, alle nuove tecnologie e alla salute. Il nostro obiettivo è approfondire ogni singolo tema e svilupparlo all’interno di diversi “filoni”, tra cui l’evoluzione della ricerca a livello biotecnologico o nel campo farmaceutico. Non vogliamo di inseguire “l’effetto-annuncio” della notizia, ma al contrario vogliamo occuparci concretamente delle grandi tematiche della medicina e della biotecnologia, tenendo d’occhio anche le ricadute economiche di una scoperta piuttosto che di un nuovo strumento. Il lettore tipo del Sole 24 Ore è particolarmente attento agli argomenti relativi allo sviluppo tecnologico anche nel campo della medicina ed è abituato ad uno stile essenziale che evita la spettacolarità a vantaggio dell’approfondimento e della chiarezza dell’informazione. Nell’approccio ad argomenti particolarmente complessi coinvolgiamo gli stessi protagonisti del mondo della medicina, avvalendoci delle collaborazioni di medici di fama, perché riteniamo che nessuno meglio loro sia in grado di esprimere correttamente l’evoluzione del settore e della ricerca”.

Quali sono gli argomenti che riscuotono maggiore interesse?
Certamente studi, ricerche, scoperte legate alle malattie più diffuse, come, per esempio, il diabete. Anche la diagnostica è ritenuta un tema estremamente interessante, dal momento che tra i nostri lettori ci sono anche medici che trovano nelle nostre pagine riscontri concreti.

Parliamo del rapporto comunicazione e salute…
A livello internazionale bisogna rilevare che il target dell’informazione medica si sta progressivamente evolvendo: pur nel rigore della comunicazione, infatti, sempre più divulgatori utilizzano terminologie alla portata di tutti.
Per questo motivo ci affidiamo spesso a fonti internazionali, in particolare a riviste estere specializzate, che si dimostrano valide e serie anche nell’approccio divulgativo.
In Italia, invece, il “settore salute” è a mio parere ancora un po’ chiuso, sebbene stiano comunque arrivando segnali di trasparenza e di apertura particolarmente incoraggianti.

Quali sono i bisogni e le necessità informative del lettore?
Sicuramente non esiste più la “sudditanza” del paziente nei confronti del medico. Insieme all’evoluzione socio-culturale è maturata nel pubblico la consapevolezza e la volontà di essere sempre informati sul proprio stato di salute. Tuttavia manca ancora un “percorso” strutturato in questo senso, quale per esempio la creazione di un scheda famiglia, che preveda un sistema di check-up periodici – al di là di necessità sanitarie contingenti – per tutelare la salute della famiglia nelle varie fasi dell’età. Ritengo che l’introduzione di una serie programmata di controlli durante il percorso della vita potrebbe rivelarsi positiva anche per la ricaduta sui conti del Servizio Sanitario Nazionale, permettendo un’opera importante di prevenzione e di intervento sui cittadini. L’informazione potrebbe avre un ruolo importante nello sviluppo di questo modello. Anche il rapporto ospedaliero medico-paziente dovrebbe poi prevedere incontri periodici di verifica e confronto, in cui il malato (o i suoi parenti) possano informarsi esattamente sullo stato di salute, sull’andamento delle cure e, laddove sia possibile, sulle previsioni di guarigione. In questo modo si potrebbe offrire un enorme aiuto dal punto di vista psicologico a chi vive un periodo difficile della propria vita e trovare nella stessa struttura ospedaliera un valido appoggio anche a livello informativo.

Salute e tv: un abbraccio mortale?
La televisione è uno strumento formidabile, ma nello stesso tempo deve essere utilizzato con attenzione. Infatti, se sulla carta stampata un concetto può essere oggetto di ulteriori riflessioni, in televisione, dove più veloci sono i tempi e diverso l’impatto sul pubblico, è necessaria un’estrema cautela per evitare di creare effetti negativi e clamorosi di fraintendimenti.

Internet e salute?
Internet non vive un buon momento perché è scoppiata la “bolla finanziaria” legata alla new economy e ai titoli di borsa. Resta il fatto che in sé stesso rappresenta uno strumento straordinario, diffuso in tutto il mondo, che sta razionalizzando, migliorando e incrementando tutte le attività.
In questo senso Internet deve essere visto come un alleato, come un ulteriore strumento di ricerca e conoscenza. Anche nel nostro ambito professionale Internet è uno strumento eccezionale sia per il reperimento ed un controllo attendibile delle notizie a livello mondiale, sia per contattare in maniera puntuale ed autentica gli specialisti del settore. Internet si rivela importante anche per il cittadino, come strumento di ricerca sulla salute; in ogni caso va usato con attenzione, perché a molte persone mancano le conoscenze necessarie per orientarsi tra informazioni non verificate e quelle basate invece su fonti attendibili. A questo proposito bisognerebbe rendere disponibili dei siti dotati di una specie di “certificazione di qualità”, anche se l’argomento resta delicato. E’ comunque sempre auspicabile la mediazione del medico.

Internet può dunque essere utile al paziente che desidera capire o approfondire?
Sì, a volte, sì. Cito il caso di un nostro collega ammalato di leucemia che dopo aver subito un trapianto di midollo, è tornato a lavorare e ha realizzato un sito in cui racconta tutta la sua esperienza.

Cosa ne pensi degli argomenti che hanno infiammato la cronaca in questi ultimi mesi?
Molto spesso si ha la sensazione di assistere ad una corsa al titolo più urlato, mentre bisognerebbe ricordarsi che si ha a che fare con la salute della gente e bisogna evitare di diffondere timori o speranze ingiustificati. Il caso Lipobay invece, ha evidenziato una situazione di arretratezza nella gestione e nel controllo di schede generiche informative sui pazienti da parte dei medici di famiglia. Molti di loro, infatti, hanno inconsapevolmente generato incertezze e fraintendimenti perché non possedevano una scheda dei farmaci somministrati al paziente, non essendo dotati di strumenti informatici adeguati. Nel 2002 questo fatto è intollerabile.

A cura di Walter Bruno
(ha collaborato Maria Luisa Viviani)

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