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Epatite C, evitarla è possibile

30/01/2006

E’ una patologia molto frequente: sono almeno 200 milioni nel mondo i portatori del virus dell’epatite C, e in Italia ne è infettato il 3-4% della popolazione.
Fra i diversi tipi di epatiti virali, quella causata dal virus C può in un certo senso essere considerata un problema emergente. L’identificazione di questo virus è avvenuta infatti alla fine degli anni 80: pertanto, le conoscenze ad esso inerenti e le malattie ad esso associate non sono ancora del tutto note.
Circa 2.000.000 di italiani sono infettati dal virus C, dato molto probabilmente sottostimato poiché la maggior parte degli infettati non ha sintomi. Tuttavia, anche in assenza di sintomi, il virus è in grado di provocare seri danni al fegato (cirrosi, epatocarcinoma ed insufficienza epatica), che molto spesso vengono riconosciuti molti anni dopo l’inizio della malattia.
“Il miglior modo per identificare i soggetti con la malattia da virus C nelle fasi asintomatiche – spiega il Maurizio Tommasini, responsabile dell’Unità Operativa di Medicina Generale ed Epatologia di Humanitas – è valutare la presenza o meno di fattori di rischio. Il virus si trasmette da sangue a sangue, dunque meglio evitare alcuni comportamenti pericolosi, quali: utilizzare siringhe già usate anche una sola volta, avere rapporti sessuali non protetti con più partner infetti, sottoporsi a tatuaggi e piercing con materiale infetto, usare rasoi, spazzolini da denti o attrezzi da manicure precedentemente utilizzati da persona infetta”.
A livello di cure, la decisione della terapia più appropriata per il singolo paziente si basa sulla corretta diagnosi e sull’inquadramento clinico generale di ogni malato. “I farmaci attualmente utilizzabili – prosegue il dott. Tommasini – sono gli interferoni da soli o in associazione con altri antivirali (ribavirina). Sono in fase di sviluppo altre terapie.
Comunque, il solo modificare alcune semplici abitudini di vita quali seguire una dieta e limitare o astenersi dal consumo di bevande alcoliche, evitare di utilizzare farmaci se non strettamente necessari e comunque solo se prescritti dal medico e l’evitare di esporsi ad altre infezioni da virus epatitici, permettono una evoluzione più favorevole della malattia ”.

Di Monica Florianello

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