Prevenzione

Più attività fisica, meno colesterolo: ma quanta?

28/10/2016

Fare attività fisica con regolarità aiuta a ridurre i livelli nel sangue del colesterolo “cattivo” LDL. Ce ne parlano i professionisti di Humanitas. Quando circola nelle arterie in quantità eccessiva e a lungo, questo tipo di colesterolo causa infiammazione, aterosclerosi e trombosi che riducono progressivamente il passaggio di sangue nelle arterie e causano malattie gravi come l’ictus cerebrale, l’infarto del miocardio e di altri organi come rene e intestino, l’arteriopatia periferica o malattia delle vetrine.

L’attività fisica aiuta anche ad alzare i livelli di colesterolo HDL, che invece è quello “buono”, che contrasta l’effetto negativo di quello LDL “cattivo”.

(Per approfondire leggi qui: Colesterolo, dalle statine tanti benefici e pochi rischi?)

Si raccomandano 150 minuti di attività fisica moderata ogni settimana, suddivisi in sessioni da 20 minuti al giorno, per esempio bicicletta, giardinaggio, camminata veloce, nuoto, ballo. Per attività fisica intensa si intendono tennis, corsa, calcio, basket, pallavolo e simili.

Bene anche un po’ stretching e rinforzo muscolare, oltre all’attività fisica aerobica

Si raccomanda anche di aggiungere, oltre ai 20 minuti di attività aerobica come quella descritta, esercizi di stretching e di rinforzo muscolare almeno due volte la settimana, per ottenere anche il risultato di rallentare la progressione dell’osteoporosi e dell’artrosi.

Le raccomandazioni variano in funzione della società scientifica che le emana: 40 minuti al giorno per tre giorni alla settimana equivalgono a quanto suggerito da Mayo Clinic: piccole differenze non cambiano la sostanza dell’efficacia dell’attività fisica nel ridurre i livelli di colesterolo e mantenere in salute non solo cuore e cervello ma l’intero nostro corpo.

(Per approfondire leggi qui: Cosa lega attività fisica e omocisteina, il carburante delle cellule?)

Si deve cominciare lentamente, gradualmente, come in ogni cosa, e bisogna essere costanti nel mantenere l’impegno: in fondo lo facciamo a vantaggio di noi stessi e delle persone alle quali vogliamo bene e che contano su di noi; è un investimento ad alto rendimento e produce risparmio nel tempo, di vita e di salute.

Fonte Mayo Clinic, ottobre 2016

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