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Ossa e articolazioni

Come prevenire la tallonite?

28/05/2021

La tallonite è un disturbo particolarmente comune, che può dipendere da diversi fattori, ma che può essere prevenuta, mantenendo una serie di atteggiamenti corretti.

Ne parliamo con la dottoressa Maria Cristina d’Agostino, specialista ortopedico e responsabile del Centro Terapia Onde d’Urto dell’Istituto Clinico Humanitas.

I sintomi della tallonite

Spiega la dottoressa d’Agostino: “La fascite plantare, o più propriamente entesopatia della fascia plantare, è un’infiammazione localizzata sulla porzione inferiore del calcagno, che si manifesta tipicamente con un dolore di tipo puntorio, proprio nel punto in cui la fascia plantare, ovvero la forte struttura fibrosa che sostiene l’arcata plantare, si inserisce sull’osso, dal lato della superficie di appoggio. In alcuni casi, poi, l’infiammazione può coinvolgere anche la parte più centrale della fascia plantare, verso l’arco del piede, prendendo il nome più propriamente di “fasciopatia” plantare.

Tipicamente, il dolore della fascite plantare si presenta in modo più intenso la mattina, quando si poggia il piede per alzarsi dal letto, ma anche durante i risvegli notturni se necessario alzarsi, e può durare da pochi ad alcuni minuti o anche più, in funzione del grado di infiammazione.

In genere, nelle fasi iniziali della malattia, il dolore si attenua con la deambulazione e il movimento, anche se torna a essere percepito in modo acuto nell’alzarsi dopo essere stati molto seduti, così come anche la sera al termine delle attività, specie se queste hanno comportato stazione eretta per lungo tempo e deambulazione per lunghi tratti. Nelle fasi più avanzate della fascite, il dolore può essere quasi continuo e spesso può non dare tregua durante il giorno, o addirittura provocare disturbo anche la notte o comunque a riposo.

Come si può prevenire la tallonite?

Spiega la dottoressa d’Agostino: «Le infiammazioni della regione del calcagno si possono prevenire, ovviamente, eliminando o correggendo i fattori negativi che ne sono la causa. Per quanto riguarda in particolare le calzature, se si vuole evitare di incorrere nella tallonite, è bene scegliere scarpe adatte al tipo di attività sportiva praticata, e sostituirle quando compaiono i primi segni di usura o di cedimento strutturale. Le calzature sportive dovranno essere scelte preferibilmente con il consiglio di un esperto (specie se siamo principianti); nell’attività quotidiana, è bene  evitare il più possibile di indossare calzature con suola completamente piatta o particolarmente sottile e morbida. Per contro, anche i tacchi troppo alti sono da evitare, poiché possono causare poi patologie della parte più anteriore del piede e contribuiscono alla retrazione o “accorciamento” del tendine achilleo. Sicuramente un tacco di pochi centimetri è l’ideale dal punto di vista biomeccanico, così come anche utile nel dare sollievo qualora la fascite plantare sia già comparsa». 

Prosegue la dottoressa: «Oltre a condurre uno stile di vita sano, che ci permetta di controllare il peso corporeo e tenere sotto controllo le eventuali patologie già in corso, è di fondamentale importanza riconoscere se vi siano deformità a carico del piede (per esempio piattismo o cavismo), e, se possibile, correggerle in modo adeguato con ortesi su misura (plantari personalizzati e confezionati su impronta del piede). I plantari possono ridurre il rischio di recidiva dopo guarigione da fascite plantare, o potenzialmente ridurne il rischio di insorgenza nei soggetti predisposti».

L’importanza della scelta delle scarpe

La prevenzione della tallonite passa soprattutto attraverso la scelta delle scarpe da indossare. Chi non soffre di altri disturbi del piede dovrebbe indossare scarpe comode ma contenitive, cioè quel tipo di calzature che offrono sostegno al piede senza essere fonte di costrizione. Come già ricordato, per le donne il tacco può aiutare, ma solo se di pochi centimetri e con una buona base di appoggio (quindi non “a spillo”). Questo per quanto riguarda le scarpe da indossare durante le normali attività quotidiane; l’attività sportiva richiede sicuramente un’attenzione maggiore per la scelta delle scarpe e dell’altezza della suola in corrispondenza della base di appoggio del tallone.

Importante sottolineare che, sempre in tema di attività sportiva, particolare attenzione dovrà essere sempre posta (sia per agonisti che, a maggior ragione, per attività di tipo ricreativo – amatoriale) al tipo, intensità e durata dell’allenamento, oltre all’esecuzione del gesto atletico. 

Inoltre, per la prevenzione della fascite plantare, si consiglia ai soggetti predisposti di dedicare pochi minuti di ogni giornata allo stretching e all’allenamento propriocettivo del piede e della caviglia.

 

 

 

 

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