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Chirurgia della spalla

Lussazione alla spalla e sport: i tempi di recupero

07/03/2024

La lussazione alla spalla è un infortunio comune tra chi pratica sport di contatto e traumatici, come lotta, basket, rugby e motocross. Si verifica più spesso negli atleti sotto i 30 anni, soprattutto in quelli con una naturale lassità articolare.

I sintomi sono acuti e molto dolorosi, spesso limitando anche i movimenti più semplici, non solo della spalla ma anche del braccio.

Nelle persone con più di 40 anni, a seguito di una lussazione della spalla possono presentarsi complicazioni aggiuntive, come fratture ossee o cartilaginee, o rottura dei tendini dei muscoli della cuffia dei rotatori.

Ne parliamo con il dottor Eugenio Cesari, Responsabile di Chirurgia della spalla di Humanitas Gavazzeni e Castelli di Bergamo e ortopedico presso i centri medici Humanitas Medical Care.

Cos’è la lussazione anteriore della spalla?

La lussazione anteriore della spalla si verifica quando la testa dell’omero esce dalla sua posizione normale sulla glena. Se la testa dell’omero scivola solo parzialmente, la condizione è definita come sublussazione.

Mantenere un buon tono muscolare del cingolo scapolare attraverso un piano di allenamento appropriato, supervisionato da preparatori atletici e fisioterapisti, può proteggere la spalla da traumi sportivi. Questo approccio aiuta a evitare dislocazioni e, di conseguenza, a prevenire la lussazione della spalla.

Lussazione alla spalla: cosa fare

In caso di lussazione della spalla, è fondamentale ridurre la lussazione. È raccomandabile eseguire questa procedura solo dopo aver effettuato una radiografia per confermare la lussazione e per escludere ulteriori lesioni o fratture, a meno di situazioni eccezionali. Una volta effettuata la riduzione, si procede con una seconda radiografia per verificare il corretto riposizionamento.

Dopo aver stabilizzato il quadro clinico, il medico deve valutare il grado e la direzione dell’instabilità, la presenza di lesioni associate e eventuali condizioni di lassità che predispongono alla lussazione. L’anamnesi del paziente, gli esami strumentali come la risonanza magnetica ad alto campo e la TAC, i test clinici e le manovre diagnostiche sono tutti elementi fondamentali. Una diagnosi accurata e una classificazione precisa della patologia sono essenziali per stabilire la terapia più appropriata per il paziente.

In caso di un primo episodio di lussazione acuta della spalla, è necessario immobilizzare l’area con un tutore per un periodo di 20 giorni. Dopo questo periodo, il paziente deve intraprendere sedute di fisioterapia per recuperare completamente la mobilità articolare e rinforzare i gruppi muscolari coinvolti. Questo aiuta a prevenire la ricomparsa dell’episodio, considerando che circa il 50% dei pazienti sotto i 30 anni può sperimentare una seconda lussazione.

Lussazione alla spalla: quando serve l’intervento chirurgico?

In caso di ricorrenti episodi di lussazione della spalla, aumenta il rischio di danni alle superfici articolari, alle strutture ossee e ai legamenti, portando potenzialmente allo sviluppo di artrosi dell’articolazione. In presenza di instabilità cronica, può essere necessario un intervento chirurgico di capsuloplastica artroscopica in anestesia locoregionale. Questa procedura artroscopica mira a riparare la lesione capsulo-labrale, ma è indicata solo se vi è una minima compromissione ossea glenoidea e una buona qualità del tessuto capsulare.

In casi di deficit ossei o legamentosi associati, l’opzione chirurgica può essere l’intervento di stabilizzazione secondo Latarjet, eseguito in modalità open. Questo intervento ha bassi tassi di recidiva, permette di preservare la forza in intrarotazione e favorisce un recupero più rapido del paziente, ripristinando i corretti rapporti articolari.

Quando tornare a fare sport dopo la lussazione alla spalla?

Dopo una lussazione della spalla, sono necessari circa due mesi per un pieno recupero. Tuttavia, già dopo circa tre settimane dall’infortunio, è possibile iniziare a eseguire alcuni movimenti, pur facendo attenzione a non forzare troppo.

Nel caso in cui sia stato eseguito un intervento chirurgico, il ritorno all’attività sportiva agonistica è generalmente possibile dopo circa sei mesi. Questo periodo di tempo consente una guarigione adeguata e un recupero della forza e della mobilità necessari per lo sport.

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