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Golf e mal di schiena: un aiuto dall’ozonoterapia

10/07/2015

Golf: pericolo mal di schiena? Ampi spazi verdi, tranquillità e molta tattica sono la cornice di uno sport che, soprattutto negli ultimi anni, è diventato sempre più popolare.  Stiamo parlando del golf, che affascina con i suoi gesti, un vero connubio di velocità, forza e di incredibile coordinazione, basti pensare al classico Swing! Nonostante il golf non richieda particolari sforzi fisici, il mal di schiena è in agguato. Ne parliamo con  il dottor Carlo Antonio Todaro, Responsabile del Centro di Chirurgia della Colonna di Humanitas Mater Domini. Si stima che nel mondo i golfisti siano almeno 60 milioni. Solo negli Usa lo praticano 30 milioni di persone, in Svezia i golfisti sono 580 mila, in Germania 530 mila, 380 mila in Francia e 320 mila in Spagna. In Italia, giocano a golf 100.137 persone (64.662 uomini, 24.510 donne e 10.965 juniores). Numeri interessanti e in continua crescita. Attenzione però! Anche il golf nasconde pericoli per la salute. “Come qualsiasi altro sport, il golf può provocare lesioni alla colonna vertebrale, in particolar modo alla parte lombare. Un problema molto comune, infatti, è il dolore lombare, solitamente causa di tensione muscolare e distorsione. Le persone che soffrono di episodi cronici o ricorrenti di lombalgia (mal di schiena), inoltre, molto spesso si sentono frustate, perché il dolore interferisce e a volte ostacola la loro capacità di giocare a golf”, spiega il dottor Todaro.

Golf: quali sono le lesioni più comuni?

Prima di parlare delle lesioni più comuni dei golfisti, per i non addetti è necessario chiarire cosa si intende con il termine “Swing”.
Lo “Swing” è il movimento che si esegue nel golf, utilizzato in tutti i tipi di colpi, per far partire la palla verso l’obiettivo facendola alzare. È diverso per ogni tipo di colpo. In particolare, si dice “swing o colpo” il movimento in avanti del bastone fatto con l’intenzione di colpire la palla e tirare.

Le lesioni più comuni da swing sono:

  • Tensioni o contratture muscolari: si verificano in genere con swing ruvidi o forti;
  • Strappi Muscolari o tendinei: si verificano generalmente a causa di un uso eccessivo di swing in torsione;
  • Lesioni discali: si possono verificare da swinging anomali (di solito su una lesione preesistente del disco che è aggravata dalla pratica del golf).

“Per il sollievo del dolore e promuovere la guarigione dalle lesioni muscolari e tendinee da golf, è generalmente consigliabile riposare per un giorno o due, applicare calore e/o ghiaccio e assumere antidolorifici per aiutare ulteriormente a ridurre il mal di schiena o altri tipi di dolore. Per le lesioni discali, che vanno invece dalla semplice protrusione alla ernia del disco, è invece consigliabile l’ozonoterapia”, spiega il dottor Todaro.

Ozonoterapia: un alleato per vincere l’ernia del disco

L’ozonoterapia rappresenta un valido trattamento al problema dell’ernia discale, risolvendone in modo biologicamente e biomeccanicamente ottimale tutti gli aspetti. È molto simile ad un un’iniezione intramuscolare: viene iniettata una miscela d’Ossigeno – Ozono medicale (in concentrazione e quantità ben determinata) nel tessuto muscolare delle docce paravertebrali e direttamente nel disco. “Poichè il contorno discale è ricco di doppi legami di Zolfo, l’Ozono agisce disgregando tali legami e, quindi, “lisciando” dall’esterno la parte protrusa o fuoriuscita. Si crea una rivascolarizzazione peridiscale che riporta a “nuova vita” il disco, ossigenato e nutrito direttamente per via ematica e non solo per perfusione. Questo perché l’effetto terapeutico sia permanente. Vi è inoltre un’azione indiretta che è quella “cicatrizzante”, già nota dagli anni ’60 che agisce sull’infiammazione dei tessuti provocata dalla patologia discale”, conclude il dottor carlo Antonio Todaro.

Quali sono i vantaggi dell’Ozonoterapia?

  • È innocuo: si tratta di Ossigeno e quindi si evita il problema di essere allergici.
  • Assenza di controindicazioni.
  • Altissima percentuale delle guarigioni: oltre il 90% dei casi.
  • Nessuna necessità di riposo. Anzi, il movimento agevola la guarigione.
  • Nessuna necessità di presidi ortopedici (collari, busti, corsetti o altro).
  • Recidive veramente basse: la percentuale è di un quarto rispetto all’incidenza del Conflitto Disco Radicolare (CDR) nella popolazione.

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