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Salute della donna

Vaginiti: come distinguerle

09/01/2020

Le vaginiti sono infiammazioni della vagina che provocano nelle donne di tutte le età disagi e fastidi. A volte è solo un bruciore, altre volte a un dolore locale si accompagnano perdite di colore, consistenza e odore differenti.

Imparare a riconoscere i diversi segnali del proprio corpo è importante per rivolgersi poi al medico con più consapevolezza.

Ne abbiamo parlato con il dottor Francesco Gambardella, medico specialista in Ostetricia e Ginecologia di Humanitas San Pio X.

 

Individuare le cause

Le vaginiti possono essere causate da svariati micro-organismi come batteri, lieviti, protozoi o virus attraverso meccanismi di insorgenza che interessano la trasmissione dell’agente patogeno con i rapporti sessuali, oppure per alterazioni della flora batterica della vagina come avviene in talune condizioni di stress, stanchezza o per non corrette abitudini alimentari e di abbigliamento.

Le vulviti, cioè le infiammazioni dei genitali esterni femminili e spesso concomitanti a una vaginite, possono essere provocate anche da prodotti chimici presenti in detergenti intimi, saponi o da un particolare detersivo per il bucato, nonché da alcuni vestiti che indossiamo, che a contatto con quest’area potrebbero irritarne la superficie. 

Le secrezioni vaginali

A volte le vaginiti possono manifestarsi anche senza alcun sintomo evidente. Questo rende difficile la diagnosi, a meno che non si abbia già in programma una visita ginecologica. La vagina è un organo fisiologicamente in grado di mantenere una naturale autodifesa mediante lo stabilirsi di un ambiente acido, garantito dal metabolismo dei batteri cosiddetti saprofiti, cioè i batteri “buoni” che tappezzano le pareti della vagina. Tali secrezioni normali variano a seconda della fase del ciclo, possono essere più o meno abbondanti, durante l’ovulazione ad esempio si mostrano più vischiose e con un aspetto filamentoso. Nell’ambito delle secrezioni anomale vaginali, oltre che l’aspetto, è molto importante l’odore: una vagina sana ha un odore ben noto e distinguibile dalla persona, una sorta di odore caratteristico privo di sentore particolare. Inoltre una vagina sana non genera fastidio o sensazioni particolari durante la minzione o l’attività sessuale.

 

Vaginite batterica o vaginite da lievito?

Due delle cause più comuni sono legate ai microrganismi che abitano la vagina: lieviti e batteri. Le infezioni da lieviti sono provocate da una proliferazione eccessiva dei lieviti presenti nel corpo. Il più comune è la candida albicans, che provoca la cosiddetta candidosi vaginale o più spesso vulvo-vaginale. Le infezioni batteriche si verificano, oltre che per trasmissione non necessariamente sessuale dell’agente patogeno, anche a causa di uno squilibrio dei batteri, normalmente presenti nella vagina. In entrambi i casi possono essere presenti prurito, bruciore e perdite bianco-grigiastre.

Come distinguerle? L’odore può aiutare: ad esempio la vaginosi batterica, provocata da un batterio chiamato Gardnerella vaginalis, tende ad avere un odore molto pungente e sgradevole riconducibile a quello del pesce avariato; la candida, più che per l’odore, si può distinguere per delle dense secrezioni bianche, simili a ricotta, ed è di solito caratterizzata da un prurito piuttosto intenso.

Naturalmente questa distinzione, oltre a non valere per tutti i casi, non deve essere presa come sostitutiva del consulto di un medico, anche perché le variabili sono parecchie e potremmo averle entrambe allo stesso tempo.

 

Vaginiti da trasmissione sessuale

Tra le infezioni vaginali causate da un rapporto sessuale menzioniamo la Chlamydia, la gonorrea, il virus dell’Herpex Simplex, il Papilloma Virus (HPV), la tricomoniasi e le verruche genitali. Il problema principale che riguarda questo tipo di infezioni è che, spesso, sono asintomatiche: quando si hanno rapporti, specie se non protetti, è bene programmare una visita ginecologica di controllo. Se non trattate, infatti, alcune di queste infezioni possono evolvere in modo subdolo danneggiando anche permanentemente gli organi riproduttivi interni oppure contagiare il partner.

 

Prevenire le vaginiti con qualche accortezza

Sembra scontato, ma l’igiene intima è la prima cosa da curare per evitare questo tipo di problemi. No a saponi forti, o prodotti ricchi di profumo utilizzando un detergente specifico di buona qualità che rispetti il pH della pelle.

Jeans attillati, biancheria intima di nylon, leggins e, in generale, vestiti che trattengono calore e umidità provocano una proliferazione di germi e batteri creando un ambiente perfetto per i lieviti.

Anche a tavola il nostro comportamento può aiutarci a prevenire tali infiammazioni vaginali: ad esempio dovremmo preferire gli yogurt e gli alimenti ricchi di probiotici cioè quei batteri che possono riequilibrare e rinforzare le flore intestinale e vaginale, evitando nel contempo l’eccessivo consumo di alimenti a base di lieviti come birra, pizza, pane o dolci a base di  zuccheri semplici.

Ultimo, ma non meno importante, è importante usare il profilattico, che previene le infezioni a trasmissione sessuale. 

 

Come gestire il bruciore/dolore prima della visita ginecologica?

In attesa del giudizio clinico dello specialista si possono eseguire detersioni dei genitali esterni con prodotti di buona qualità ad azione lenitiva e decongestionante evitando nel modo più assoluto l’utilizzo di lavande vaginali interne che possono danneggiare ulteriormente la flora batterica saprofita.

L’applicazione di prodotti ad azione locale come creme o gel specifici andrebbe invece effettuata solo dopo la consultazione e la diagnosi medica. Utile indossare biancheria intima di cotone possibilmente bianco, cioè non trattato con pigmenti sintetici, ed evitare l’applicazione di assorbenti interni cercando anche di mantenere una regolare attività intestinale.

 

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