Non è solo perché il freddo stimola l’appetito o perché gli abiti pesanti non ci mostrano gli effetti di una dieta più ricca di grassi e pietanze elaborate. D’inverno ingrassiamo più facilmente e la colpa non è delle temperature più basse, ma della quantità di luce a cui siamo esposti. Ne parliamo con gli specialisti di Humanitas.
Aumento di peso e luce: la scoperta
Il team dell’università canadese di Alberta, capitanato dal direttore dell’Alberta Diabetes Institute Peter Light, stava analizzando le cellule adipose per trovare il modo di indurle a produrre insulina, l’ormone secreto dal pancreas che stimola l’assunzione degli zuccheri nelle cellule muscolari, quando ha scoperto come queste cellule siano fotosensibili. In base ai dati raccolti, certe lunghezze d’onda dei raggi solari aiuterebbero a far sgonfiare le cellule adipose mentre, al contrario, la mancanza di luce tipica dell’inverno tenderebbe a produrre l’effetto contrario. Come spiegato dal professor Light, lunghezze d’onda tra 450 e 475 nanometri, in grado di produrre quella comunemente chiamata “luce blu”, riuscirebbero a raggiungere lo strato delle cellule adipose.
La correlazione trovata fra la luce e l’accumulo di adipe naturalmente è ancora tutta da confermare. Nuove evidenze e dati più certi infatti devono ancora avvalorare la tesi dei ricercatori canadesi. Se la scoperta però venisse confermata da ulteriori studi, la correlazione fra luce e metabolismo dei lipidi potrebbe contribuire a spiegare diversi processi biologici. Un dato che potrebbe rivelarsi particolarmente esplicativo nell’analisi e nella prevenzione dell’obesità infantile.
“La scoperta è interessante – ha detto la dottoressa Mura -, è chiaro che serviranno studi più approfonditi, ma lo studio aggiunge un tassello al già complesso quadro dei meccanismi che regolano l’accumulo di grasso”.