Semi di chia, preziosi alleati del benessere intestinale

Sono ricchi di calcio, vitamina C e omega 3 ma soprattutto sono utili per la salute dell’intestino e del sistema nervoso. I semi di chia, ricchi di proprietà e valori nutrizionali, sono piccole sementi ricavate da una pianta chiamata Salvia Hispanica e contengono molti sali minerali, vitamine e acidi grassi. La dottoressa Katia Naibo, biologa nutrizionista in Humanitas San Pio X, spiega come e perché farne uso per migliorare la salute del nostro intestino.

 

Le origini dei semi di chia

La parola “chia” in azteco significa “forza”. Questa pianta viene coltivata nelle zone del Messico e del Guatemala e i suoi preziosi semi vengono utilizzati fin dai tempi più antichi in centro e sud America, dove ancora oggi forniscono un’importante base alimentare. In Europa la chia arriva in tempi relativamente recenti come una nuova moda ma le virtù nutrizionali di questi semi sono ormai sempre più note e utilizzate anche nel vecchio continente.

 

I principali nutrienti dei semi di chia

I semi di chia hanno un elevato contenuto di calcio e altri minerali, come selenio, zinco, magnesio, ferro e potassio, ma anche vitamina C, B6, B12, niacina, tiamina, riboflavina e acidi grassi essenziali omega3 e omega 6 (come i semi di lino). Una manciata di 100 grammi contiene 486 calorie.

Questi piccoli semi scuri inoltre contengono 5 volte il calcio contenuto nel latte e sono perfetti insieme ai semi di sesamo. Fra i minerali all’interno di questo piccolo ma potente nutriente, concentrato di forza ed energia, troviamo il ferro, il potassio, il selenio, lo zinco, il boro, il molibdeno, il magnesio.

Rappresentano infine un’importante fonte di antiossidanti naturali e amminoacidi, fondamentali per la formazione delle proteine, come cisteina, lisina, metionina.

 

 

I benefici

I semi di chia hanno un’azione equilibrante per l’organismo, aiutano a contenere i livelli di zuccheri nel sangue, il colesterolo e regolano la pressione sanguigna. Non ultime sono le proprietà lassative, che aiutano a tenere l’intestino pulito e in salute, rendendo possibile l’uso anche per chi soffre di celiachia o di intolleranze (non contengono glutine). Visto il loro alto potere nutrizionale, questi alimenti sono ideali per chi vuole perdere peso. Fra le loro proprietà c’è una spiccata idrofilia: i semi di chia riescono ad assorbire i liquidi, fino a ben 10 volte il loro peso e, oltre ad apportare nutrienti ed energia, danno anche un senso di sazietà. Benefici per le pareti dell’intestino, possono aiutare a limitare le infezioni batteriche e migliorare le attività del sistema nervoso centrale. Infine facilitano la digestione e sono ottimi in cucina.

“In generale i semi sono importanti nella nostra alimentazione quotidiana perché forniscono energia, sono oleosi (eccetto il melograno), e sono l’ideale a colazione, per iniziare la giornata con il piede giusto, ma anche a metà mattina o a metà pomeriggio, quando abbiamo bisogno di un po’ di carica per proseguire la giornata – spiegato la dottoressa Naibo -. È bene non esagerare con il loro consumo, anche perché l’apporto calorico dei semi è importante, ma se si è in buona salute e non vi sono controindicazioni, se ne possono mangiare fino a 20 grammi al giorno circa”.

 

Usi consigliati

– sotto forma di infuso, tostati leggermente, insieme ad altre spezie o bevande energetiche
crudi, un cucchiaio circa al giorno con un bicchiere d’acqua, come integratore naturale
– per arricchire insalate di verdure fresche, ma anche di quinoa, miglio, orzo
– per arricchire polpette vegane o a base vegetale
– nello yogurt, nel latte e cereali, insieme al muesli a colazione
– nella preparazione di impasti come il pane, nelle focacce, nelle torte salate, sia sotto forma di semi che di farina
– come gelatina o addensante: lasciando in ammollo per circa mezz’ora i semi in mezzo bicchiere d’acqua e si vedrà formarsi una specie di gelatina vegetale che è molto versatile in cucina e che apporta notevoli benefici all’apparato digestivo. La si può utilizzare come addensante nelle zuppe, nelle salse, nei dolci o nei frullati.

Redazione Humanitas Salute: