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Bere camomilla allunga la vita?

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Camomilla per una vita più lunga? Un gruppo di ricercatori dell’Università del Texas, Stati Uniti, ha associato l’abitudine di bere camomilla a una riduzione della mortalità generale tra le donne ispano-americane del 29%. Lo studio è stato pubblicato di recente sulla rivista The Gerontologist.

Gli scienziati hanno preso in esame un campione di oltre 1600 individui di almeno 65 anni di età provenienti da cinque Stati del Sud Ovest americano, compreso il Texas. Di questi, il 14% aveva l’abitudine di sorseggiare l’infuso di camomilla. Per definire gli effetti della sua assunzione, questi individui sono stati seguiti per sette anni. Ebbene, nelle donne consumatrici di camomilla il rischio di morte diminuiva di quasi il 30% rispetto a chi non ne facesse uso. Una correlazione che restava valida anche dopo aver aggiustato i dati in base alle condizioni di salute e agli stili di vita.

Tuttavia l’associazione non è stata rilevata tra gli uomini, una differenza non chiara agli occhi dei ricercatori. Gli scienziati hanno semplicemente ricondotto il maggior consumo di camomilla tra le donne alla divisione dei compiti tra maschi e femmine. Da sempre, queste ultime sono impegnate nella cura della casa e della famiglia; tra i loro compiti c’è anche quello di badare alla salute dei familiari, cosa che probabilmente le rende più sensibili ai rimedi tradizionali.

Lo stesso motivo dell’associazione tra camomilla e longevità non è stato rilevato dal team di ricercatori: «Non sono chiari i criteri d’inclusione delle donne prese in esame né sono stati standardizzati altri parametri a parte l’assunzione o meno di camomilla, tanto meno il dosaggio. Anche la causa di mortalità di cui si parla non è specificata, si parla di rischio in generale. Per ora, quello che possiamo affermare è che se bere una tazza di camomilla può rilassare, questa non può essere considerata un elisir di lunga vita: sono necessari studi ulteriori per poter confermare o meno l’efficacia reale sul rischio di mortalità». Così la dottoressa Manuela Pastore, dietista dell’ospedale Humanitas.

 

Quali sono i benefici della camomilla?

«Ricca di principi attivi, la camomilla vanta numerose proprietà. Tra questi componenti fondamentali che sembrerebbero svolgere un’azione benefica, flavonoidi, cumarine e acidi fenolici che possiedono proprietà sedative e antiossidanti contro i radicali liberi. Sono presenti inoltre – aggiunge – costituenti lipofili, come terpeni e azuleni, che svolgono un effetto lenitivo e antinfiammatorio e trovano impiego soprattutto come oli essenziali per la cura di dolori articolari e muscolari».

«Questa pianta dalle origini antiche è stato oggetto di numerosi studi che hanno permesso di individuare le sue svariate proprietà benefiche. La camomilla è forse la pianta officinale più presente nelle nostre case: il suo infuso è considerato per antonomasia la bevanda della buonanotte. E’ infatti universalmente nota la sua funzione sedativa e calmante per il sistema nervoso e ansiolitica per placare l’ansia e conciliare il sonno. Se assunta in eccesso però, può determinare l’effetto opposto, ovvero insonnia e anche nausea. Infine, può essere utile nel favorire la  digestione, nel regolare l’azione intestinale grazie anche al suo effetto calmante e, a livello della muscolatura liscia intestinale portando sollievo nel caso di disturbi gastrici e intestinali», conclude la specialista.

 

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