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Alimentazione

Cosa mangiare in gravidanza? E se sono vegetariana o vegana?

12/10/2016

Gravidanza e allattamento, ma anche il periodo prima del concepimento, sono momenti particolari da cui dipendono anche le scelte alimentari. “Sono incinta, cosa mangio?” oppure “devo allattare, come cambia la mia dieta?”, sono domande che spesso le donne rivolgono ai medici. Negli ultimi anni si sono diffuse diverse abitudini alimentari e tante donne seguono una dieta vegetariana o vegana. Come conciliare queste preferenze con le necessità di seguire una giusta alimentazione per sé e per il nascituro nei mesi di attesa o mentre si allatta?

«Seguire un’alimentazione bilanciata è importante durante tutto l’arco della vita e lo è ancor più in gravidanza e durante l’allattamento per evitare carenze nutrizionali, vitaminiche, proteiche e anemie», spiega la dottoressa Simona Ferrero, nutrizionista di Humanitas San Pio X. La specialista indica anche qual è il nutriente che dev’essere assolutamente presente durante la gestazione: «In gravidanza, in cui è necessaria la formazione della placenta e del feto, le proteine non devono mai mancare. Le proteine sono i mattoncini con cui l’organismo crea i nostri tessuti».

(Per approfondire leggi qui: “Dieta vegana e dieta vegetariana, utili contro l’ipertensione” vero o falso?)

Quando una donna comincia una gravidanza può capitare che riceva consigli da svariate persone, che si affidi al passaparola o che segua le mode alimentari del momento. In questi casi l’errore può essere dietro l’angolo: tanto le donne vegane o vegetariane quanto le “onnivore” possono sbagliare.

Nel primo caso il rischio è quello della carenza di determinate sostanze: «Le donne vegane, di solito molto informate in fatto di alimentazione, in gravidanza e allattamento rischiano carenze proteiche e di vitamina B12», sottolinea la dottoressa Ferrero. «Spesso non sanno che per raggiungere il fabbisogno di proteine raccomandato devono aumentare la quantità giornaliera di legumi, soia, tofu, tempeh e cereali integrali, suddivisi tra pranzo e cena. Inoltre possono avere problemi digestivi e gonfiore addominale».

Le vegetariane, invece, a cosa devono prestare attenzione?

«Non mangiando carne e pesce, assumono con maggior frequenza pasta (carboidrati) e formaggi (proteine animali e grassi, sale) e da qui l’eccessivo aumento di peso che può mettere a rischio fertilità e gravidanza. Infine, così come le vegane, anche le donne vegetariane possono soffrire di carenza di omega3, un acido grasso essenziale molto importante in gravidanza, che si assume prevalentemente con il pesce o integratori di olio di pesce, ma che vegane e vegetariane possono trovare in olio di lino, semi di chia o noci».

Chi invece mangia cibi di origine animale e vegetale – le “onnivore” – in che modo possono sbagliare?

«Queste donne spesso commettono l’errore di non far caso a cosa c’è nel piatto. Il rischio è di assumere tante calorie ma pochi nutrienti come proteine, oligoelementi quali calcio, rame, zinco e ferro indispensabili in gravidanza, e vitamine, soprattutto la vitamina C, importanti durante l’allattamento che si trovano in carne e pesce, legumi, uova e latticini, frutta, verdure fresche e cereali integrali».

(Per approfondire leggi qui: Gravidanza, una dieta ricca di ferro contro il rischio anemia)

schermata-del-2016-10-12-104934Anche lo svezzamento è un momento delicato. In questa fase al latte si affiancano altri nutrienti. Il latte – materno o formulato – è l’alimento più importante nei primi 12 mesi di vita del bambino, ma a partire dal sesto mese possono essere integrati altri alimenti. «Un pasto equilibrato non prevede necessariamente pappe con farine pronte. Queste possono essere sostituire da cereali interi non integrali o da pastina. Al posto di liofilizzati e omogeneizzati sono meglio prodotti freschi se certificati BIO», ricorda il dottor Marco Nuara, pediatra esperto in Allergologia dell’Unità Operativa di Neonatologia e Patologia Neonatale di Humanitas San Pio X.

«Qualsiasi alimentazione i genitori scelgano per il proprio figlio, sia essa onnivora, vegetariana o vegana, è importante farsi seguire da un nutrizionista e/o pediatra esperto per garantire tutti i nutrienti necessari, nelle quantità adeguate, valutando eventuali integrazioni. Gli alimenti più allergizzanti, se introdotti precocemente durante l’allattamento materno, riducono il rischio di sensibilizzazione. Maggior cautela va riservata ai bambini con dermatite atopica, allergia o storia familiare di allergia e in allattamento artificiale», conclude l’esperto.

(Per approfondire leggi qui: Dieta vegana, quali conseguenze sulla salute dei bambini?)

Il 15 ottobre apre le porte babygreen, l’ambulatorio pediatrico di Humanitas San Pio X

Se hai scelto di seguire una dieta “veggie”, vegetariana o vegana, e stai cercando una gravidanza, o sei incinta o magari stai allattando, puoi rivolgerti ai medici del nuovo ambulatorio babygreen dell’ospedale Humanitas San Pio X. Il Punto Nascita sarà presentato con una giornata a porte aperte sabato 15 ottobre. È Humanitas MAMA, l’open day dedicato alle famiglie, alle mamme e alle future mamme che potranno incontrare gli specialisti dell’ambulatorio pediatrico, visitare i suoi spazi, fare yoga e riabilitazione del perineo, ma anche vedere in 3D il loro bambino, imparare le manovre salvavita o consigli utili sulla sicurezza del bebè in automobile o su una corretta alimentazione.

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