A Expo di sera, street food per cena: e la salute?

Expo 2015, ancora pochi giorni alla chiusura. Chi ha la possibilità di tornare nell’area dell’Esposizione universale può approfittare dei biglietti serali: orari di ingresso ridotti, dalle 18 alle 23 (alle 24 sabato e domenica), a fronte di un prezzo ridotto, solo 5 euro. Il biglietto serale è l’occasione per visitare quei padiglioni che non si è riusciti ancora a vedere o per tornare a curiosare tra i Paesi che più hanno impressionato. Ma è anche il pretesto per una cena alternativa con cibi da tutto il mondo, Italia compresa.

A offrire gusto e praticità è lo street food, una delle soluzioni più apprezzate dai visitatori notturni di Expo. Molti padiglioni offrono le loro specialità in modalità “cibo da strada”, ogni Paese decide se mettere a disposizione la propria offerta ristorativa fino alle ore 22.30, ma anche tra Cardo e Decumano, le vie principali del sito di Expo Milano, ci sono diversi punti di ristoro e street food. Da Oriente a Occidente sul gusto non si discute, ma quali conseguenze può avere per la salute lo street food?

«I consigli di massima sono che a tavola o per strada le regole per una buona alimentazione sono le stesse e che l’importante è non esagerare: due volte al mese si può accontentare il palato concedendosi allo street food», dice la dottoressa Monica Giuffrè, nutrizionista della Chirurgia Bariatrica dell’ospedale Humanitas.

Tra i padiglioni di Expo molti cibi fritti da street food

Tra Belgio con le patatine a doppia cottura, Italia con gli arancini siciliani, Giappone, Laos e Indonesia con riso, pollo e tofu, fra gli stand di Expo domina il fritto: «Attenzione alle fritture, una modalità di cottura che altera l’apporto di grassi dei cibi consumati. Allo stesso modo, qualche cautela anche per i panini, tra i prodotti da street food più gettonati».

(Per approfondire leggi qui: Cibi fritti, pericolo diabete per le future mamme)

Perché i panini, molto apprezzati a Expo, possono diventare dei pasti molto calorici? «Oltre alle materie prime come carne o frattaglie, sono i condimenti e i contorni che fanno aumentare l’apporto calorico dei panini. Siamo nell’ordine di almeno 3-400 calorie fino a 600 calorie per quelli più conditi e “pesanti”», spiega la dottoressa Giuffré. «Con un panino, che sia un kebab o un prodotto della tradizione dello street food italiano, introduciamo i carboidrati del pane e i grassi di ciò che mettiamo dentro. Un’alternativa possono essere i toast, anche se il pane in cassetta è più grasso di quello da forno: solo con formaggio e prosciutto cotto riusciamo però a tenere sotto controllo l’apporto calorico».

Anche la pizza è un tipico cibo da strada italiano: «Indubbiamente. Tuttavia dobbiamo sgombrare il campo da un equivoco: anche se si consuma per strada, lo street food come la pizza resta un pasto principale e non uno spuntino. 100 grammi di pizza margherita è fonte di 250 calorie, una intera ne fornisce 6-700, senza parlare poi di quelle più elaborate e condite, dove l’apporto calorico cresce di molto».

Con quali piatti da street food si rispetta di più la salute?

«Possiamo scegliere i piatti unici dello street food dei Paesi orientali, ad esempio, con prodotti cotti a vapore, dal riso al pesce alla carne. In più la cucina orientale non ha il pane tra i suoi alimenti di base, quindi le calorie si riducono. Ma anche qui occorre tener d’occhio gli ingredienti: la salsa di soia, per esempio, è ricca di sale e quindi controindicata per gli ipertesi», conclude la specialista.

(Per approfondire leggi qui: Mangiare troppo sale pericoloso per cuore, reni e cervello)

 

Expo, articoli correlati:

Redazione Humanitas Salute: