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Expo: lotta all’obesità nella Carta di Milano

10/09/2015

La lotta all’obesità entra nella Carta di Milano, il manifesto di Expo 2015. Il contributo arriva dalle associazioni e dai centri internazionali di ricerca e include un invito all’azione per riconoscere e trattare l’obesità. Promotori dell’iniziativa sono l’Easo, l’Associazione europea per lo studio dell’obesità, la Società Italiana dell’Obesità e il Centro per lo Studio e la Ricerca sull’Obesità dell’Università degli Studi di Milano.

La Easo Milan Declaration, questo il nome del documento, invita direttamente i governi e i sistemi sanitari, tra le altre cose, a riconoscere che sovrappeso e obesità rappresentano le principali cause di malattie che affliggono dal punto di vista sociale ed economico gli Stati europei; che l’obesità, oltre a essere in alcuni casi disabilitante e fatale di per sé, rappresenta un importante fattore di rischio per lo sviluppo di malattie non trasmissibili; ad adottare e promuovere un approccio multidisciplinare per identificare e migliorare le soluzioni pratiche per bloccare l’obesità, dando precedenza all’educazione scientifica e alle campagne d’informazione pubblica.

Cosa possono fare governi e sistemi sanitari nella lotta contro l’obesità?

«Una delle poche campagne che hanno ottenuto qualche minimo risultato sulla crescita del peso nel mondo è stata quella di Michelle Obama che, puntando sulla rivoluzione dei costumi alimentari e sulla riscoperta dell’attività fisica, è riuscita in qualche modo a fermare la crescita annuale del tasso di obesità negli USA. Se l’effetto Obama sarà duraturo non lo possiamo sapere, però è chiaro che la direzione è quella: spingere le persone ad aumentare l’attività fisica e a mangiare meglio». (Per approfondire leggi qui: Expo, Michelle Obama a Milano: “La sfida all’obesità un problema di tutti”).

Così il dottor Giuseppe Marinari, responsabile di Chirurgia bariatrica dell’ospedale Humanitas, che continua: «L’attività fisica non è solo andare in piscina o in palestra, è anche rinunciare all’ascensore, alle scale mobili, a moto e macchina (quando possibile) e camminare, salire, muoversi insomma. Sono sufficienti 30-40 minuti al giorno per cominciare a cambiare la vita delle persone». (Per approfondire leggi qui: Sedentarietà, per star bene bisogna essere attivi sempre)

La lotta a obesità e sovrappeso per la prevenzione di malattie cardiovascolari e diabete

«C’è poi il problema del mangiare meglio: evitare i cibi ad alta densità calorica spesso costa troppo. E’ molto più pratico e facile spendere pochi soldi per mangiare una pizza piuttosto che spendere più soldi per organizzare una cena a base di pesce e verdure: forse potrebbe servire aumentare le tasse sulle calorie (dolci, bibite, patatine e simili in primis, il cosiddetto junk food, cibo spazzatura), ma non è sicuro che serva e inoltre in tempi di crisi economica trovo eticamente indegno aumentare il prezzo di cibi che potrebbero essere l’unica fonte di sostentamento per i meno abbienti». (Per approfondire leggi qui: Obesità infantile, da cosa è provocata?)

Nel documento presentato a Expo è ribadita l’importanza della prevenzione. Mantenere sotto controllo il peso è una buona assicurazione contro il rischio di malattie cardiovascolari e di diabete. È stato stimato che una riduzione di 1 punto percentuale del numero di persone obese può evitare da 1 a 3 milioni di casi di tumore, malattie cardiovascolari, diabete e ipertensione in Europa. In Italia le prospettive non sono rosee. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, entro il 2030, se non si riesce a invertire la rotta, l’obesità interesserà il 15% tra le donne e il 20% tra gli uomini.

Ci sono regole di prevenzione che tutti possono seguire per tenere sotto controllo il peso?

«Non si deve intervenire quando la bilancia ci dice che siamo diventati obesi, bisogna farlo molto prima quando si è ancora sovrappeso o comunque in progressivo aumento di peso. Una volta diventati obesi tornare indietro nella maggior parte dei casi è impossibile, i comportamenti virtuosi non bastano più.

Quindi conclude lo specialista le regole da seguire sono:

  • attività fisica regolare (30-40 minuti al giorno di camminata intensa sono sufficienti);
  • ridurre o evitare bibite (non solo quelle classiche gassate, ma anche succhi di frutta e the freddo)
  • controllare il peso ogni 2 settimane».

 

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