L’estate è la stagione dei succhi di frutta, sia perché i frutti di questa stagione sono allegri e gustosi, sia perché danno refrigerio dal caldo. Bisogna però sapere che cosa beviamo e comunque non abusarne, come spiega in sei punti Sabrina Oggionni, dietista di Humanitas Gavazzeni.
- Che cosa s’intende per succhi di frutta
Il “Succo di frutta” identifica tutte le bevande contenenti una certa percentuale di succo di frutta. Esistono vari gusti: albicocche, pesche, arancia, mela, ananas, mirtillo, pera cui negli ultimi anni si sono aggiunte molte varianti fantasiose e con frutta esotica. In commercio si trovano molti prodotti che contengono solo una certa percentuale di vero succo di frutto. Sono da preferire quelli che riportano, nell’etichetta, percentuali più alte.
- Le altre bevande alla frutta
Esistono molte varianti ai cosiddetti succhi di frutta. Ci sono i “nettari di frutta”, ottenuti mischiando succo più o meno concentrato, oppure delle puree di frutta o un mix di succo e purea, cui viene aggiunta acqua e che possono prevedere l’aggiunta di zucchero. In tutti questi casi la percentuale di succo o purea di frutta presente nella bevanda varia dal 25 al 50%, a seconda della frutta che viene utilizzata.
- Le bevande “a base” e “al gusto” di frutta
Altra categoria è quella delle bevande “a base di frutta”. In questo caso, per legge, la percentuale di succo puro di frutta non deve essere inferiore al 12%. Percentuale che scende ulteriormente per le bevande “al gusto di frutta”, che spesso sono solo aromatizzate artificialmente e quindi non hanno nessun vantaggio rispetto al consumo di frutta.
- I frullati o smoothies
Queste bevande che solitamente si trovano nel banco frigor, e hanno in genere un contenuto di frutta pari al 100%, sono da preferirsi alle bevande gasate e zuccherate ma anche alle bevande “a base” o “al gusto” di frutta, ma hanno comunque un contenuto di fibra e vitamine inferiore alla frutta fresca.
In tutti questi quattro casi è bene leggere con attenzione l’etichetta, quando c’è (se consumati al bar, meglio sempre scegliere bibite preparate al momento, sotto i vostri occhi), così da garantirvi un maggior apporto vitaminico (alcune vitamine sono facilmente labili al contatto con la luce).
- Attenzione ai succhi di frutta ipercalorici
Per evitare spiacevoli sorprese sulla bilancia, meglio sempre scegliere succhi di frutta senza zuccheri aggiunti. La differenza può essere sostanziale: un succo di pera zuccherato, per fare un esempio, può contenere 130-140 Kcal per 200 ml; un bicchiere di spremuta d’arancia senza zucchero contiene solo 70-80 Kcal.
- Meglio la frutta intera o un succo di frutta?
Dovendo scegliere, meglio di sicuro la frutta intera che è un alimento non lavorato e che mantiene al meglio le sue proprietà. A causa della spremitura, infatti, i succhi di frutta non hanno tutta la parte di fibra presente nei frutti interi e anche alcune vitamine vanno perse (anche se l’industria alimentare, per legge, può integrarle).