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Alimentazione

Dieta Mediterranea, tradizione e salute

09/10/2014

Olio d’oliva e pasta sono ingredienti tipici della dieta mediterranea. Nonostante sia considerata la patria di questo stile alimentare, negli ultimi 10 anni proprio l’Italia ha visto il consumo di questi prodotti subire un crollo netto.

I consumi di olio sono infatti diminuiti del 25,8%, mentre quelli di pasta sono calati del 10%. Secondo Assitol (l’Associazione Italiana dell’Industria Olearia) e Federolio (la Federazione Nazionale del Commercio Oleario) la diffusione di diete che demonizzano il consumo di grassi o quello di carboidrati avrebbe contribuito significativamente al fenomeno.

A soffrirne è solo la tradizione o anche la salute? Secondo Manuela Pastore, dietista dell’Unità Operativa di Endocrinologia di Humanitas, non ci sono dubbi: purtroppo il proliferare di diete squilibrate porta sia alla perdita di quei prodotti che hanno fatto da sempre parte del nostro bagaglio culturale, sia a un danno per la salute.

 

La nuova piramide della dieta mediterranea

«Nel 2011 – spiega la dottoressa Pastore – l’INRAN, l’Istituto Nazionale per la Ricerca degli Alimenti e della Nutrizione, ha pubblicato la “Nuova piramide della dieta mediterranea”, considerata universalmente il sistema alimentare più equilibrato».

Non a caso nel 2010 l’UNESCO ha proclamato la stessa dieta mediterranea “patrimonio culturale immateriale dell’umanità”. «Per la prima volta questa nuova piramide della Dieta Mediterranea viene strutturata con gli alimenti e non i gruppi alimentari. Quelli che compongono un pasto principale si trovano alla base e man mano, a salire, si incontrano gli altri alimenti necessari a completare il pasto, distribuiti a seconda della frequenza di consumo consigliata, giornaliera o settimanale».

Alla base di questa piramide ci sono proprio i carboidrati. «La pasta e tutti gli altri cereali e il pane costituiscono quindi le fondamenta su cui basare una corretta alimentazione». E l’olio d’oliva? «Si trova sul gradino immediatamente superiore – spiega l’esperta – dove si raccomandano gli alimenti da inserire giornalmente».

 

Non rinunciare a pasta e olio d’oliva

Rinunciare a pasta e olio di oliva significa quindi rinunciare a un’alimentazione salutare. Per mantenerla, invece, basta seguire i principi della dieta mediterranea, che mediamente prevede un 55-60% di carboidrati – dei quali la gran parte da amido (come pasta, pane, riso, farro, mais ma anche kamut) e solo il 10% di zuccheri semplici (zucchero, miele, marmellata, dolciumi) – un 10-15% di proteine di origine animale (carni – soprattutto bianche – pesce e uova) e di origine vegetale (legumi: fagioli, ceci, lenticchie, piselli, ceci, fave) e un 25-30% di lipidi o grassi (in prevalenza olio d’oliva, meglio se extravergine).

 

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