La dieta in gravidanza

“Può sembrare strano, ma con il progredire della gravidanza non è necessario mangiare di più. Occorre invece mantenere la stessa alimentazione, avendo solo alcune accortezze: valide per il primo, il secondo e il terzo trimestre “, spiega la dottoressa Lavinia Mangiarotti, ginecologa di Humanitas.
L’alimentazione deve essere comunque controllata perché sono poche le donne fortunate che durante la gestazione riescono a mangiare di tutto senza doversi poi lamentare di nausee, vomito, digestione difficile e un aumento di peso eccessivo.
“Il peso, come è naturale, aumenterà gradualmente – prosegue la ginecologa – con il passare delle settimane. L’ideale è però che durante i primi due o tre mesi non aumenti quasi per nulla. Solo in seguito è bene mettere in conto una crescita di uno o due chili al mese per un totale, alla fine dei nove mesi, di nove, dodici chili in più”.

Insomma, aspettare un bambino è uno stato oltre che interessante, del tutto naturale e fisiologico, nient’affatto una malattia. Occorre solo ricordare che in gravidanza il corpo della donna si trasforma e che il feto per svilupparsi consuma, specie nella seconda parte della gestazione, le sostanze nutritive circolanti.

Ma questo non deve rappresentare una scusa per mangiare in continuazione, ma è anzi una ragione in più per curarsi della propria alimentazione seguendo uno schema alimentare equilibrato e nutriente. Ecco i consigli della dottoressa Mangiarotti:

Frazionare i pasti
“L’ideale è fare tre pasti principali e due spuntini, il primo a metà mattina, il secondo nel pomeriggio: Questo per non sovraccaricare la digestione e causare la nausea. Può, inoltre, capitare che la nausea sia evocata da particolari cibi o da certi odori: spesso questo accade nei confronti del pesce, della carne o di alimenti particolarmente profumati, come il caffè. Una buona soluzione è quindi tenere un ‘diario alimentare’ per capire subito quali sono i cibi che scatenano più facilmente il senso di nausea”.

Mangiare lentamente
“Infatti, l’aria ingerita mangiando velocemente aumenta il gonfiore addominale, già accentuato a causa del progesterone, un ormone prodotto dalla placenta durante la gravidanza e che agisce sulla muscolatura liscia inibendone il tono. Fenomeno che va ad interessare proprio l’intestino e la digestione, che diventa lenta e faticosa”.

Il latte e i suoi derivati
“Il latte e i latticini (yogurt, formaggi ecc.) contengono calcio, fosforo e vitamina D, fondamentali per lo sviluppo del feto. In particolare per il metabolismo delle ossa e per il futuro allattamento”.

Le proteine
“Carne, pesce, uova, cereali e formaggi. E’ importante introdurre tutti i tipi di proteine, il nutriente fondamentale delle nuove cellule. In particolare sono necessari gli amminoacidi essenziali (le proteine sono composte dagli amminoacidi), vale a dire quelli che l’organismo non è in grado di produrre e che per questo possono essere introdotti solo attraverso la dieta”.

Attenzione alla carne cruda e alla frutta
“Le donne che non hanno mai contratto la toxoplasmosi, un’infezione dovuta a un germe (chiamato toxoplasma gondii) che di regola infetta il gatto, devono evitare la carne cruda, gli insaccati crudi e salumi, ma anche la frutta e la verdura non lavate correttamente (l’ideale è lavarle con il bicarbonato) e non sbucciate”.

Cibi integrali
Durante la gestazione, abbiamo visto, l’intestino è pigro. Meglio quindi i cibi integrali, ricchi di fibre, utili a facilitare l’attività intestinale.

No a caffè e bollicine
“Limitare il consumo del caffè e dei prodotti come tè e coca cola, che contengono caffeina, una sostanza eccitante che può provocare (come il fumo in gravidanza) tachicardia al feto e un basso peso alla nascita. Per quanto riguarda poi le bevande gassate, queste aumentano il gonfiore come mangiare velocemente”.

Dolci no, carboidrati sì
“Evitare i dolci ( vale a dire carboidrati in forma semplice) preferendo i carboidrati in forma complessa contenuti in pasta, pane, cracker. Occorre infatti ricordare che in gravidanza la placenta produce degli ormoni in grado di contrastare l’effetto dell’insulina, prodotta dal pancreas e necessaria per facilitare l’utilizzo degli zuccheri da parte dei tessuti. In pratica, questi ormoni sono capaci di aumentare il livello degli zuccheri nel sangue. Così, se da una parte i carboidrati sono un’importantissima fonte d’energia per la donna e il nascituro, dall’altra sono da preferire quelli complessi, metabolizzati lentamente dall’organismo, a quelli semplici (contenuti in particolare nei dolci e nelle bevande zuccherate) che, metabolizzati rapidamente, determinano dei picchi improvvisi di concentrazione nel sangue difficilmente controbilanciati dall’azione dell’insulina.

Tanta acqua
Bere tanta acqua perché, prima di tutto, con il bambino in grembo, la placenta e il liquido ammiotico, la quantità d’acqua in corpo aumenta. Inoltre l’acqua facilita l’attività intestinale, pigra durante la gravidanza. In terzo luogo, aiuta a non contrarre infezioni delle vie urinarie, cui la donna è particolarmente soggetta durante la gravidanza”.

A cura di Marco Renato Menga

Redazione Humanitas Salute: