Benessere

Sonno, dormire troppo o dormire poco: cuore a rischio?

04/10/2016

Uno stile di vita salutare passa anche il buon sonno. Dormire più o meno del dovuto – del raccomandato – o dormire male sono comportamenti associati a fattori che possono aumentare il rischio cardiovascolare. Sul rapporto tra sonno e cuore è intervenuta l’American Heart Association che ha pubblicato un documento scientifico sulla rivista dell’associazione, Circulation. Il panel di esperti, guidato da una professoressa della Columbia University di New York (Stati Uniti), non ha però concluso individuando una quantità ottimale di sonno di cui si avrebbe bisogno per contenere al massimo il rischio cardiovascolare.

Nel report i disturbi del sonno come l’insonnia e le apnee notturne, oltre alle ore in eccesso o difetto passate a letto, sono stati associati a fattori di rischio per la salute cardiovascolare: obesità, diabete mellito di tipo 2, aterosclerosi, alterazioni della frequenza cardiaca, ipertensione e ipercolesterolemia.

3 italiani su 10 hanno disturbi del sonno

In particolare è nota, essendo stata oggetto di diversi studi, la relazione tra problemi del sonno e obesità e diabete: il sonno potrebbe infatti influenzare l’apporto di calorie e impattare direttamente impattare sul rischio obesità. Tuttavia – sottolineano i ricercatori – sarebbero necessari studi sul lungo periodo per valutare meglio l’associazione tra le variazioni del sonno e, ad esempio, le alterazioni del livello di colesterolo e di trigliceridi, ma anche con diabete e ipertensione.

(Per approfondire leggi qui: Sonno, dormire poco fa aumentare il rischio di depressione?)

«Il legame tra disturbi del sonno e malattie cardiovascolari è un legame noto e del quale bisogna tener conto: in Italia circa il 30% della popolazione è interessata da questo tipo di disturbi e quindi non beneficia di un sonno ristoratore», ricorda il dottor Vincenzo Tullo, specialista neurologo e responsabile dell’ambulatorio sulle cefalee di Humanitas. «Nelle persone che non dormono a sufficienza – continua – si altera la produzione di cortisolo, un ormone prodotto dalle ghiandole surrenali, i cui livelli aumentano inducendo danni dal punto di vista vascolare».

Per un adulto 7-8 ore di sonno sono sufficienti

I ricercatori concludono senza poter affermare che grazie a un miglioramento della qualità del sonno si possano ridurre tali rischi non essendoci prove a sostegno di un rapporto “dose/risposta” specifico tra durata del sonno e benessere cardiovascolare. In ogni caso chi dorme meno di 7 ore o più di 9 potrebbe correre un rischio maggiore. «È sufficiente seguire le linee guida che per un adulto raccomandano 7-8 ore di sonno. Ma attenzione anche all’eccesso. Sebbene sia la carenza di sonno la condizione più problematica anche il troppo sonno può rappresentare un disturbo perché non è più una condizione fisiologica».

(Per approfondire leggi qui: Sonno, una dieta ricca di magnesio per dormire bene?)

«Per evitare il rischio di disturbi a carico del metabolismo e del sistema cardiovascolare è bene rispettare un equilibrio. Chi ravvisa di dormire poco o troppo o chi presenta qualche sintomo che può far pensare a un disturbo del sonno, non deve sottovalutare questa situazione – come spesso capita – e rivolgersi invece a uno specialista», conclude il dottor Tullo.

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