Com’è cambiato, in dieci anni, il modo in cui le donne pensano alla propria salute? Il benessere resta la priorità, per questo in molte sono davvero attente alla prevenzione, ma non basta: 2 donne su 3 vorrebbero far di più per loro stesse. Meno della metà è infatti soddisfatta di come riesce a gestire la propria salute. Sono i risultati di un sondaggio di Onda, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna, condotto su 800 persone fra i 18 e i 64 anni.
Onda torna a interrogarsi sulla salute al femminile in occasione del suo decennale. Come nel 2006 per le donne è ancora “l’importante è la salute”, una priorità per quasi il 70%. Star bene non vuol dire solo “non essere malate”: salute è benessere, sia mentale che fisico. E per star bene tante donne s’impegnano nella prevenzione. È in aumento il numero di persone che dichiarano di fare prevenzione (poco meno di 1 su 2); il 62% delle donne si sottopone a controlli e visite anche quando sta bene e il 57% cura molto di più la propria alimentazione.
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La salute è un bene prezioso non solo se si è coinvolte in prima persona
Ben 3 donne su 4 si occupano infatti del benessere di almeno un familiare, ricorrendo a Internet per ottenere informazioni e aggiornamento sugli argomenti riguardanti la salute. A preoccupare di più l’universo femminile sono tumori (55%), disturbi psichici e stress (39%), malattie neurodegenerative (25%) e malattie cardiovascolari (18%).
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Ma nonostante questo è aumentata, rispetto a dieci fa, la schiera di donne scontente di quanto fanno per la propria salute: solo il 46% è soddisfatto (70% nel 2006) del modo in cui la gestiscono e il 67% del campione vorrebbe poter fare di più. Le donne però sono critiche anche nei confronti dei servizi sanitari nazionali: il 44% ritiene insufficienti le prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale. Insufficiente anche l’attenzione alle esigenze femminili di ospedali e istituzioni (rispettivamente per il 46% e il 47% del campione).
Onda è da sempre impegnata sul fronte della promozione di una cultura della medicina di genere. Dal 2007 premia con l’assegnazione di Bollini Rosa quegli ospedali italiani più sensibili a prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie in rosa. C’è ancora molto da fare, sia sul fronte della prevenzione (il fumo resta ancora un’abitudine piuttosto diffusa: una su 4 continua a fumare, come nel 2006) che per il miglioramento dei servizi sanitari su misura per le donne.