Le scarpe “a dondolo” un rimedio per il mal di schiena? Queste calzature, con la suola convessa, sarebbero una buona soluzione per tonificare le fasce muscolari che aiutano a sostenere la colonna vertebrale e in particolare il tratto lombare. Lo rende noto una ricerca di due università spagnole pubblicata sulla rivista European Journal of Physician Rehabilitation and Medicine.
Se i muscoli non sono particolarmente tonici è facile soffrire di mal di schiena, escludendo naturalmente disturbi evidenti che possono provocare dolore (dall’osteoporosi alle ernie discali). La colonna vertebrale è in salute quando lo è tutto l’apparato muscolo-scheletrico. Importante è che i muscoli stabilizzatori, ovvero i muscoli addominali, il muscolo multifido, il pavimento pelvico e i glutei, siano abbastanza solidi da sostenere la colonna vertebrale.
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Le scarpe “a dondolo”, costringendo chi le indossa a mantenere sempre l’equilibrio, farebbero contrarre questi muscoli: una sorta di ginnastica posturale passiva, senza dover andare in palestra e lavorare specificamente sui muscoli stabilizzatori.
“Il dondolamento altera l’armonia di appoggio-spinta del piede”
«Banalmente nei millenni l’uomo non ha mai istintivamente creato scarpe del genere», esordisce il dottor Maurizio Fornari, responsabile di Neurochirurgia dell’ospedale Humanitas, che continua: «Il dondolamento è antifisiologico perché altera l’armonia di appoggio-spinta del piede che nell’homo erectus ha la parte centrale incavata. I muscoli che aiutano a stabilizzare la colonna sono addominali e ileopsoas, ovvero i muscoli anteriori, che vanno esercitati specificamente. I muscoli lombari estensori e antigravitari sono già ultra allenati dal mantenere la colonna eretta contro gravità».
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«In conclusione – suggerisce il dottor Fornari – direi di guardare il piede dell’uomo: un pad per appoggio del tallone, una struttura ultraelastica in mezzo, un pad di spinta anteriore, come tutti i tipi di scarpa per i runner!».