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Mal di schiena: attenzione a fatica e movimenti improvvisi

09/02/2015

Non solo stress e tensioni di lungo periodo, anche la minima distrazione può essere fatale per la schiena. Sollevare pesi o lavorare maneggiando oggetti lontani dal proprio corpo anche occasionalmente, può far male alla parte bassa della schiena.

Una ricerca del George Institute for Global Health e della Scuola di Medicina dell’Università di Sydney in Australia, ha dimostrato infatti come la lombalgia non sia causata solo da fattori che agiscono in un lungo arco temporale. Per la prima volta, questo studio si è soffermato sulla breve esposizione a fattori di rischio che possono immediatamente portare al mal di schiena. Secondo i ricercatori, inoltre, bisogna fare più attenzione di mattina, perché si corrono più pericoli.

Manuela Ferreira, alla guida del team di ricercatori, ha sottolineato come le distorsioni e gli strappi siano più frequenti in particolare fra le 8 e le 11. Questo risultato ha sorpreso gli stessi studiosi, ancora incerti del motivo: probabilmente perché i dischi vertebrali si gonfiano di notte diventando così più sensibili agli sforzi.

 

Le molte cause scatenanti del mal di schiena

La ricerca, pubblicata sulla rivista Arthritis Care & Research, ha classificato in base al rischio di incidenza le diverse cause fisiche e psicosociali scatenanti il mal di schiena. La più comune è la distrazione sul lavoro, che aumenta di 25 volte le probabilità di farsi male, ma sono stati annoverati anche le posture sbagliate mentre si svolgono lavori manuali e il sollevamento di pesi, persone o animali. Infine, lo studio ha identificato come fattori di rischio anche la fatica, la stanchezza e l’esercizio fisico, escludendo invece i “falsi miti” del consumo di alcol e dell’attività sessuale.

Il parere della dott.ssa Lara Castagnetti, specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa di Humanitas:

“La movimentazione dei carichi e le posture scorrette mantenute per lungo tempo sono tra le cause più comuni e più note di lombalgia acuta. Non a caso nell’approccio terapeutico alla lombalgia preliminarmente alla rieducazione risulta fondamentale il counseling riguardo alle posture da tenere e da utilizzare nei movimenti più a rischio.

Non bisogna sottovalutare però il ruolo che ha la stanchezza e la scarsa resistenza alla fatica nell’insorgenza degli episodi lombalgici. E’ infatti indispensabile, nel programma riabilitativo inserire, oltre ad esercizi mirati al mantenimento di un buon tono muscolare anche esercizi di ricondizionamento aerobico. Oltre che per la lombalgia, la scarsa resistenza allo sforzo e la distrazione sono fattori di rischio anche per i traumi muscoloscheletrici durante le competizioni”.

 

Lara Castagnetti

specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa di Humanitas e osteopata

Dottoressa Lara Castagnetti

 

 

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