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Cervello, dieta e movimento per la salute cognitiva. E per le emozioni?

24/09/2015

Il cervello può mantenersi in forma con la dieta e l’esercizio fisico. Così è possibile preservare l’intelligenza cognitiva. Ma quella emotiva? Come si può “allenare” l’intelligenza emotiva? A rispondere è la professoressa Michela Matteoli, responsabile del Programma di Neuroscienze dell’ospedale Humanitas e direttore dell’Istituto di Neuroscienze del CNR.

La specialista ha partecipato lo scorso 15 settembre al convegno “Donne, cibo e cervello: la mente a tavola”, ospitato nello spazio Me and We – Women for Expo, promosso dal professor Giulio Maira, neurochirurgo dell’ospedale Humanitas e presidente della Fondazione Atena Onlus, e da Carla Vittoria Maira, presidente del Comitato Atena Donna.

Professoressa Matteoli, cos’è l’intelligenza emotiva?

«L’intelligenza emotiva è un aspetto legato alla capacità di riconoscere, utilizzare, comprendere e gestire in modo consapevole le proprie ed altrui emozioni. Daniel Goleman ha definito le cinque caratteristiche fondamentali dell’intelligenza emotiva:

1) Consapevolezza di sé, la capacità di produrre risultati riconoscendo le proprie emozioni;

2) Dominio di sé, la capacità di utilizzare i propri sentimenti per un fine;

3) Motivazione, la capacità di scoprire il vero e profondo motivo che spinge all’azione;

4) Empatia, la capacità di sentire gli altri entrando in un flusso di contatto;

5) Abilità sociale, la capacità di stare insieme agli altri cercando di capire i movimenti che accadono tra le persone».

«Questi aspetti sono fondamentali non solo per una vita sociale di successo, ma anche per un efficace processo di apprendimento. È infatti noto – precisa – che nella costruzione di un percorso di apprendimento il fattore emozionale è indispensabile. Si dice infatti che senza emozione non c’è apprendimento».

Come si può preservare l’intelligenza emotiva?

«Osservando le nostre reazioni di fronte agli eventi della vita quotidiana, prendendo l’abitudine di dare un nome alle emozioni, facendo attenzione a come una emozione viene da noi tradotta in un comportamento e osservando con attenzione l’effetto che abbiamo sugli altri».

(Per approfondire leggi qui: Cervello, giochi e attività per la mente: un aiuto contro l’invecchiamento)

Tornando all’intelligenza cognitiva, come contribuiscono l’alimentazione e l’esercizio fisico a mantenere in salute il cervello?

«Fare attività fisica è un modo eccezionale – e scientificamente provato – per migliorare la potenza cerebrale. È stato dimostrato che la corsa aumenta i livelli di produzione cerebrale del fattore neurotrofico cerebrale BDNF che potenzia la funzione delle nostre sinapsi, favorisce la formazione di nuovi neuroni nel nostro cervello nel corso della vita e ha anche un importante effetto antidepressivo».

«È inoltre importante essere attivi nella comunità e nel mondo che ci circonda. Risultati di uno studio condotto su una popolazione di pazienti affetti da Mild Cognitive Impairment, lo stadio che può essere prodromico allo sviluppo di malattia di Alzheimer, ha dimostrato che l’allenamento fisico e cognitivo effettuato almeno tre volte alla settimana rallenta drasticamente, o addirittura impedisce, la progressione a malattia di Alzheimer. Ma l’aspetto interessante è che se tale allenamento cognitivo e fisico viene svolto all’interno di un contesto sociale risulta essere estremamente più efficace».

(Per approfondire leggi qui: Cervello, ecco i 10 cibi migliori per tenerlo in forma)

«Infine il cibo e l’alimentazione: limitare i cibi grassi, mangiare il cibo più adatto al nostro cervello, alimenti ricchi di Omega 3 come il pesce per esempio, ridurre il consumo di bevande zuccherine e favorire il consumo di acqua, frutta e verdura è un vero toccasana per il nostro cervello; in particolare è bene consumare le verdure a foglia larga, come gli spinaci, e le crucifere, come cavolfiori e broccoli, che rallentano l’invecchiamento del cervello e preservano più a lungo le capacità cognitive. Da non trascurare la frutta secca, mandorle e noci, contenenti alti livelli di magnesio, che aiuta a rallentare il declino cognitivo e ha azione infiammatoria».

(Per approfondire leggi qui: Prevenire le demenze con dieta ed esercizio fisico)

 

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