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Benessere

Smettere di fumare prima della gravidanza

05/08/2014

La gravidanza è un momento decisivo nella vita della donna e della coppia. E potrebbe esserlo anche per dare un calcio al fumo, pericoloso per i genitori e soprattutto per il bambino. Quali sono le ragioni per smettere di fumare quando si aspetta un bimbo?

«Il tabacco contiene cancerogeni che arrivano al sangue e attraverso questo possono passare al feto – risponde Licia Vanessa Siracusano, emato-oncologo dell’Unità Operativa di Oncologia Medica ed Ematologia di Humanitas, referente del Centro Antifumo di Humanitas Cancer Center –. Anche se non ci sono studi definitivi a questo proposito, sembra altamente probabile che queste sostanze siano in grado di alterare il Dna del feto e quindi aumentare i rischi per il nascituro subito dopo il parto o anche in futuro, durante lo sviluppo».

 

Il fumo può provocare mutazioni genetiche nel nascituro

Molti fattori di rischio per il fumo in gravidanza sono noti e riconosciuti dalla ricerca.

«Il rischio comincia nella pancia – dice la dottoressa Siracusano –. Quello più immediato è la riduzione del peso. Il feto viene “nutrito” con sangue meno ossigenato, perché il fumo di sigaretta aggiunge monossido di carbonio al sangue a discapito dell’ossigeno».

Le nitrosammine sono le sostanze più pericolose legate al fumo di tabacco. «Non c’è niente di più pericoloso delle sigarette – ricorda la specialista –. Le sigarette contengono sostanze che causano mutazioni genetiche e i tumori nascono proprio da mutazioni genetiche che alterano i geni. Alcuni soggetti possono avere un Dna molto “resistente” – aggiunge la dottoressa –, ma comunque anche per loro il fumo induce una trasformazione genica».

 

Ragazze e donne, sempre più fumatrici

Le nuove generazioni non solo si avvicinano al fumo più in anticipo, ma oggi sono proprio le ragazze e le donne a superare gli uomini in questa cattiva e pericolosa abitudine.

«Nei decenni scorsi le malattie correlate al fumo, come il tumore al polmone, erano in prevalenza maschili – ricorda la specialista –, mentre oggi osserviamo sempre più casi nelle donne».

Il tumore al polmone è ormai il terzo tumore femminile, dopo quelle al seno e del colon-retto. È invece il secondo per mortalità, con 10mila morti ogni anno. Fino a 30 anni fa si trattava di un evento raro per la popolazione femminile, oggi, a causa del fumo la mortalità femminile è salita dell’1%, mentre quella maschile si è ridotta del 2,2%. Si stima che ogni anno i nuovi casi di tumore al polmone sfiorino complessivamente i 40mila casi e il 30% delle nuove diagnosi sono donne.

 

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