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Benessere

Ansia da prestazione? Niente panico, c’è rimedio

08/09/2009

Una episodica “défaillance” non deve preoccupare, ma se l’uomo non riesce ad accettarla, può subentrare l’ansia da prestazione.

Anche a uomini sicuri di sé e che hanno una vita sessuale piuttosto soddisfacente può capitare di avere, nel corso di un rapporto sessuale, una eiaculazione precoce. Astinenza prolungata o stress possono esserne la causa e nella maggioranza dei casi si tratta di un fenomeno poco rilevante di cui non ci si deve preoccupare. Se invece l’uomo non riesce ad accettare l’occasionale “defaillance” come un fenomeno episodico e come la manifestazione del semplice e comunissimo fatto di non essere un Super Uomo, può subentrare in lui un’ansia associata all’imminente prestazione che lo porterà facilmente a nuovi episodi di eiaculazione precoce. In questo caso, sì, si troverà davanti a un problema, da affrontare e risolvere con l’aiuto di uno specialista. Ne parliamo con la dott.ssa Roberta Ribali, specialista in Neurologia e Psichiatria, consulente per la sessuologia presso l’Unità Operativa di Urologia di Humanitas, diretta dal prof. Pierpaolo Graziotti.

Come l’ansia da prestazione può portare ad avere una eiaculazione precoce?

“In molti casi – risponde la dott.ssa Ribali – soprattutto quando l’eiaculazione precoce non è primaria e interviene nel corso di una vita sessuale senza troppi problemi, si crea nella psiche dell’uomo un vero e proprio circolo vizioso: un evento sporadico di eiaculazione precoce, che può capitare per i motivi più svariati (stress, tensione emotiva, rapporto sessuale dopo un periodo prolungato di astinenza) può essere vissuto talmente male dall’uomo dal portarlo a dubitare delle sue prestazioni future. Mettendolo in uno stato di attesa di veder ripetersi il fatto. Attesa e agitazione che, con molte probabilità, lo porteranno davvero ad avere ancora una eiaculazione precoce, causata dall’ansia. Invece di concentrarsi sul rapporto sessuale, sulla partner e sul piacere reciproco, l’uomo è teso e preoccupato e si concentra solo su se stesso, sui propri tempi di reazione e sul proprio pene”.

Come reagire dunque a un episodio di eiaculazione precoce ed evitare l’ansia da prestazione?

“Ci sono uomini in cui il circolo vizioso di cui abbiamo parlato non si instaura: si tratta di uomini sicuri di sé, della propria vita sessuale e della relazione con la partner; di solito hanno una partner altrettanto tranquilla, che non esprime loro rimproveri e non trasmette ansia. Di fronte a un caso sporadico di eiaculazione precoce, il modo migliore per superarlo è riderci sopra. Ma non tutti ne sono capaci, non tutti si rendono conto che l’essere umano non è perfetto, che piccoli problemi e imperfezioni fanno parte della vita quotidiana. Molte, troppe persone hanno della propria vita sessuale una visione plasmata sugli ideali forniti da cinema e televisione, dove ogni rapporto sessuale è una bomba atomica e ogni uomo è capace di soddisfare la sua partner per ore.

Tornare un po’ con i piedi per terra e cercare di essere se stessi, accettandosi, imperfezioni comprese, è il modo migliore per non fare di un episodio di eiaculazione precoce – o di un altro problema, sessuale, estetico o quant’altro – un dramma capace di avvelenare la vita e i rapporti con gli altri. Nel nostro caso, quindi, si tratta semplicemente di accettare una ‘defaillance’ occasionale nell’arco di una vita sessuale assolutamente normale, sia che si tratti di eiaculazione precoce sia, ad esempio, di erezione insufficiente. Ma non è sempre facile avere una reazione positiva di questo tipo: ecco quindi uomini che, invece di riderci su, di stare tranquilli e di considerare il fenomeno come occasionale, iniziano ad osservarsi, a essere presi dall’ansia da prestazione e a pensare a quella che sarà la prossima prestazione sessuale. Facendo così, non fanno altro che preparare il terreno a una sconfitta sicura”.

In questi casi è utile l’intervento di un sessuologo?

“Certamente, perché la situazione di cui stiamo parlando è destinata a peggiorare e a cronicizzarsi. Il sessuologo cerca di aiutare la persona a capire ed eventualmente rimuovere le cause della eiaculazione precoce. Sono tanti gli aspetti da prendere in considerazione: situazione emotiva, situazioni concomitanti di ansia, in famiglia o sul lavoro, percezione di insuccesso…
Il sessuologo può suggerire diverse tecniche per superare il problema, ad esempio sospendere i rapporti di penetrazione per un certo periodo, per togliere l’angoscia della prestazione. Lo specialista può eventualmente prescrivere una terapia a base di farmaci che ritardino l’eiaculazione, utili in molti casi, soprattutto nell’ambito di un percorso che sessuologo e paziente devono compiere per analizzare nel suo complesso la vita sessuale della persona e le modalità erotiche della coppia, con il coinvolgimento quindi anche della partner”.

Di Elena Villa

 

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