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Benessere

Quando la schiena si blocca

19/03/2002

Cosa si intende davvero per mal di schiena, sciatica o colpo della strega? Che funzione ha il disco, piccolo ma importantissimo “pezzo” della colonna vertebrale? Gli specialisti di Humanitas fanno il punto su questa patologia. La prima parte dell’intervista è dedicata alla descrizione del disturbo e alle principali cause. Nel numero della prossima settimana un approfondimento sulle terapie più diffuse e la prevenzione

Cos’è l’ernia del disco?
Comunemente, parlando di questo disturbo, si intende un dolore acuto che colpisce la parte lombare della schiena. La lombalgia, così si chiama questo dolore, e la sua irradiazione lungo la gamba, ( sciatalgia), sono in genere determinati dalla presenza di un ernia discale. Il disco è una struttura costituita da un anello esterno fibroso e da un nucleo polposo centrale che si trova tra una vertebra e l’altra e funziona come “ammortizzatore” nelle situazioni di carico. L’ernia si produce quando la parte centrale di questi “ammortizzatori” forza l’anello e fuoriesce dalla sua sede abituale. Così facendo, può andare a toccare la radice di un nervo e causare dolore oppure causare veri e propri deficit neurologici a carico del tono e della forza muscolare o della sensibilità. I microtraumi dovuti alle continue sollecitazioni cui è sottoposta la colonna vertebrale rappresentano la causa più frequente di ernia. Si pensi, per esempio, alla vita di tutti i giorni e alle mille occasioni di sforzo o di movimenti falsi che la nostra schiena deve affrontare. Ci sono poi professioni considerate a rischio per questa patologia e fattori costituzionali predisponenti o, ancora, condizioni quali il sovrappeso o l’assenza di tono muscolare che possono favorire l’insorgenza di un’ernia. Anche le persone perfettamente allenate, a volte, diventano a rischio se interrompono l’attività, perché perdono vigore muscolare e quindi sostegno per la colonna. I fattori che entrano in gioco nella genesi dell’ernia del disco sono numerosi e tendono ad aumentare lungo l’arco della vita, tanto da farla considerare una patologia degenerativa che, come l’artrosi, può colpire tutti.

Chi e come colpisce
Di solito sono più colpiti gli uomini, ma solo perché svolgono, più spesso delle donne, lavori pesanti e non per una predisposizione specifica. Ci si accorge di avere un’ernia per i dolori che provoca. Può iniziare con una lombalgia, quella che comunemente viene detta colpo della strega: in questo caso il dolore è causato dalla contrattura muscolare. Può anche manifestarsi in altri modi. Può provocare un dolore che a partire dalla zona lombare della schiena si irradia lungo il decorso di un nervo. In questo caso si parla di sciatica quando è interessata la parte posteriore o laterale della gamba, di cruralgia quando a far male è la parte anteriore. Questi sono i sintomi iniziali, ma non bisogna pensare che dietro a ogni lombalgia o sciatalgia ci sia un problema di questo genere. Il dolore non è proporzionale alla dimensione dell’ernia che ne è causa: ce ne sono infatti di molto grosse che non ne provocano, mentre alcune molto piccole possono esser causa di grossi deficit dal punto di vista del tono muscolare e del calo di forza e di sensibilità. È questo il caso delle ernie laterali, cosiddette foraminali, che si formano nella zona ossea da cui passano i nervi che escono dal canale spinale. In questo caso si può perdere la capacità di compiere alcuni movimenti oppure di rimanere sulla punta dei piedi o sui talloni. L’indicazione per un intervento chirurgico dipende da percorsi diagnostici ben definiti che iniziano con test neurologici standard. Questi hanno lo scopo di valutare la forza, il tono muscolare, la sensibilità, la distribuzione ed il tipo di dolore, che può essere infatti continuo o irregolare, come una morsa o un crampo. Si passa poi ad esami più approfonditi. Le linee guida attualmente accettate, indicano come metodica strumentale di prima scelta la TAC, che viene eseguita quando il paziente, dopo un certo periodo di cure mediche, non migliora. Questo periodo d’osservazione è d’obbligo perché non tutti i dolori lombari sono determinati dalla presenza di un’ernia: di norma ci si indirizza verso questa diagnosi se dopo un mese il farmaco non è servito a farli passare. L’intervento crea sempre una zona di minor resistenza e per questo si esegue solo in presenza di indicazioni specifiche, ossia quando i vantaggi sono superiori agli “effetti collaterali”

A cura di Giorgia Diana

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