Si sente spesso parlare di “lussazione di spalla” in alcuni contesti sportivi, magari dopo il contatto con l’avversario o una caduta accidentale.
Ma che cos’è di preciso la lussazione della spalla? Quali tipi esistono, e come curarli?
Ne parliamo con il dottor Andrea Lisai, responsabile dell’unità funzionale di chirurgia della spalla di Humanitas San Pio X.
Quali traumi possono provocare la lussazione della spalla?
Le articolazioni della spalla sono cinque:
- la gleno-omerale
- l’acromion-claveare
- la sterno-claveare
- la scapolo-toracica
- la sub-acromiale.
Le articolazioni gleno-omerale e acromion-claveare sono le più frequentemente soggette a lussazione, ovvero la perdita completa e permanente del contatto tra i capi articolari.
La spalla è l’articolazione più mobile e instabile del corpo umano, con la sua stabilità garantita da muscoli, legamenti ed un gruppo di tendini noto con il nome di “cuffia dei rotatori”.
Un trauma alla spalla può causare la lussazione dell’articolazione gleno-omerale, provocando la separazione tra l’omero e la glena (parte della scapola), oppure la lussazione dell’articolazione acromion-claveare, che coinvolge la clavicola e l’acromion (un’altra parte della scapola).
Quest’ultima è comune nelle cadute da bicicletta o moto, caratterizzandosi per una risalita anomala della clavicola.
Come si cura la lussazione della spalla?
Il trattamento della lussazione gleno-omerale e della lussazione acromion-claveare sono differenti.
La lussazione gleno-omerale viene trattata cercando di riportare la spalla nella sua posizione naturale attraverso manovre manuali eseguite da personale sanitario esperto subito dopo il trauma. È fondamentale recarsi al pronto soccorso per evitare ulteriori danni a ossa, vasi e nervi. Qui viene effettuata una radiografia e successivamente la manovra di riduzione della lussazione, seguita dall’applicazione di un tutore per la spalla. Il paziente deve poi seguire un percorso di riabilitazione con fisioterapia per recuperare la funzionalità della spalla.
Specialmente negli adolescenti e nei giovani sportivi, se la lussazione non viene trattata adeguatamente, possono verificarsi episodi ricorrenti anche con traumi di bassa intensità. Per questo, dopo un primo episodio di lussazione ridotta in pronto soccorso, è consigliabile consultare uno specialista della spalla per valutare eventuali lesioni. Dopo una valutazione clinica approfondita e con esami di secondo livello (TAC e artro-RMN), in presenza di lesioni ai legamenti o ai segmenti ossei, può essere necessario stabilizzare l’articolazione e riparare le lesioni tramite intervento chirurgico, eseguito in artroscopia o a cielo aperto, a seconda dell’entità delle lesioni.
Il trattamento della lussazione acromion-claveare può variare in base a quanto la clavicola si “allontana” dall’acromion. Nei casi meno gravi, il trattamento è conservativo con l’uso di un reggibraccio, ghiaccio e analgesici. Nei casi più gravi, è necessario un intervento chirurgico per stabilizzare l’articolazione e riposizionare la clavicola nella sua sede originale.