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Benessere

Programmare una gravidanza: tutto quello che si deve sapere

22/10/2004

Affrontare una gravidanza non è certo un’impresa che richieda all’organismo femminile una preparazione particolare, essendo un evento del tutto naturale che può dirsi programmato sulla fisiologia, sull’anatomia e sulla psicologia della donna. Ciononostante, dato che sempre più l’arrivo di un bambino viene, in qualche modo, programmato, è meglio che l’aspirante mamma sappia quali esami preliminari e quali vaccinazioni effettuare, come curare l’alimentazione, mantenere una buona forma fisica e, perché no, assumere il miglior atteggiamento mentale. È quanto ci spiegano i ginecologi di Humanitas.

Età e fertilità

La tendenza attuale è di rimandare la maternità dopo i trent’anni, ma sarebbe comunque meglio, per il primo figlio, non superare i 35 o 36. Infatti, dopo quell’età, oltre a una riduzione della fertilità aumentano le possibilità di complicazioni per il bambino e di comparsa di malattie della gravidanza, quali diabete, gestosi e trombosi.

Esami preliminari: malattie infettive

Si tratta di un capitolo molto importante in fase di preparazione alla gravidanza, che comporta il controllo dello stato di immunità verso le principali malattie infettive che, se contratte in gestazione, hanno la potenzialità di produrre anomalie fetali o creare comunque problemi per l’evoluzione della gravidanza: la rosolia, la toxoplasmosi, il citomegalovirus, l’herpesvirus e l’epatite B.
Se non si è mai avuta la rosolia è fortemente consigliato eseguire la vaccinazione, fornita gratuitamente del SSN. Per il tipo di vaccino utilizzato è assolutamente necessario che in concomitanza con la vaccinazione, e per i sei–otto mesi successivi, si utilizzino metodi contraccettivi.
Anche nel caso di mancata immunità nei confronti dell’epatite B sarebbe consigliabile vaccinarsi prima della gravidanza. Questa vaccinazione è particolarmente indicata in quelle persone che, per ragioni di lavoro, hanno a che fare col mondo degli ospedali o dei laboratori.
Per la toxoplasmosi, invece, non esiste un vaccino e l’unica arma per non esserne contagiate è fornita dalle misure di prevenzione. Anche nel periodo che precede la gravidanza è necessario, quindi, non cibarsi di carni crude conservate, di carni poco cotte, ed evitare le verdure crude non lavate con particolare attenzione, fidandosi solo di quelle che ci si pulisce da sé, con qualche prodotto disinfettante o anche semplicemente con acqua, piuttosto che di quelle servite nei locali pubblici. Altra precauzione è, almeno per le donne che amano il giardinaggio, non toccare la terra a mani nude, ma solo con adatti guanti che evitino l’eventuale contagio attraverso la pelle. Per lo stesso motivo, è importante che in cucina, manipolando carni crude da cucinare, ci si lavi molto di frequente le mani. Se dai test effettuati risultasse che l’infezione è in corso o appena passata, bisognerà curarla, accertandosi della guarigione e quindi dell’immunizzazione prima di iniziare la gravidanza.

Altri esami

Tra gli altri esami preliminari è bene, ancora, eseguire il test del gruppo sanguigno, per controllare eventuali incompatibilità con quello del partner. Inoltre è importante verificare che a livello degli organi della riproduzione non ci siano infezioni, abbastanza diffuse nella società moderna, che sono in grado di interferire con l’instaurarsi di un gravidanza e che possono creare problemi nella sua evoluzione. Prima della gravidanza è consigliabile poi effettuare un Pap test, per la prevenzione dei tumori del collo dell’utero.

Dimmi da dove vieni…

In vista di una gravidanza è importante richiedere una consulenza “preconcezionale”. Questa permette di individuare la possibilità della comparsa di eventuali anomalie o malattie che si presentino con maggiore frequenza di altre nella storia familiare di un individuo o nella sua regione d’appartenenza geografica. Spesso, infatti, nei diversi gruppi di popolazione compaiono con una certa frequenza malattie particolari. Grazie a una conversazione approfondita, il ginecologo o il medico di base sono in grado di valutare la situazione e di consigliare, quando il caso lo richiede, indagini genetiche più accurate.

Di Giorgia Diana

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