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Sole e pesce, facciamo “scorta” di vitamina D

26/06/2014

La vitamina D è molto importante per il nostro organismo. La carenza di vitamina D può creare problemi innanzitutto alle ossa – la conseguenza più diffusa è l’osteoporosi – ma può anche creare problemi più generali di salute.

Per questo è fondamentale assumere costantemente le giuste dosi di vitamina D per migliorarne i livelli nel sangue, cosa che è più semplice da fare durante l’estate, come sottolineano le dottoresse Sabrina Oggionni, dietista e Rosa Miranda Testa, endocrinologa di Humanitas Gavazzeni.

Dottoressa Testa, perché dobbiamo approfittare dell’estate per “rifornirci” di vitamina D?

«Perché una delle cause principali della carenza di vitamina D è la poca esposizione al sole o l’esposizione con creme che proteggono bene la pelle ma limitano l’azione positiva dei raggi solari sull’attivazione di questa importante vitamina. L’esposizione, chiariamo bene, deve essere fatta con cautela, escludendo quindi le ore centrali della giornata, e non deve essere prolungata. Per ottenere gli effetti benefici sulla vitamina D bastano 20-30 minuti al giorno. Il deficit di questa vitamina può facilitare la progressione dell’osteoporosi e portare a stanchezza e affaticabilità muscolare, spesso causa nelle persone più anziane di cadute che potenzialmente facilitano le fratture da fragilità ossea».

Dal punto di vista alimentare, dottoressa Oggionni, quali sono i vantaggi estivi legati alla vitamina D?

«Per molti l’estate, soprattutto per chi è in vacanza nelle località di mare, è l’occasione per mangiare più pesce rispetto al resto dell’anno. E i pesci un po’ più grassi contengono buone percentuali di vitamina D: lo sgombro, l’aringa, le sardine, il salmone. Il top, da questo punto di vista, sarebbe fare uso di olio di fegato di merluzzo, ma non è un prodotto abitualmente consumato. Non bisogna comunque dimenticare che la vitamina D si trova anche nel burro, nel tuorlo d’uovo, nei formaggi grassi e nel fegato. Per mantenere in equilibrio la vitamina D bisognerebbe non eccedere in diete fortemente ipolipidiche, cioè basate su una drastica riduzione dei grassi, e su quelle che sono del tutto prive di latte e latticini».

La carenza di vitamina D influisce allo stesso modo su uomini e donne?

«No, le donne hanno un fabbisogno giornaliero superiore a quello degli uomini. Se non assumono abbastanza vitamina D, per questioni ormonali, le donne risultano essere più soggette al rischio di osteoporosi rispetto alle persone di sesso maschile».

Gli integratori possono sopperire alla mancanza di vitamina D?

«Gli integratori hanno questo nome perché hanno la funzione, appunto, di “Integrare” una carenza. Questo significa che devono essere assunti, sotto controllo medico, solo nel caso in cui venga certificata una carenza effettiva, in questo caso di vitamina D. Sono da utilizzarsi, dunque, solo nei casi strettamente necessari».

 

Risposte a cura della dottoressa Sabrina Oggionni

dietista del Centro Obesità di Humanitas Gavazzeni

 

Commenti a cura della dottoressa Rosa Miranda Testa

endocrinologa dell’Ambulatorio di endocrinologia di Humanitas

 

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A cura di Luca Palestra

 

 

 

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