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Distacco di retina, d’estate è più frequente

23/06/2006

Un evento non frequente che va affrontato con grande tempestività. Perché il distacco di retina, se non curato immediatamente, può portare a una grave diminuzione della capacità visiva. Ne parliamo con il dott. Fabrizio Camesasca, Oculista dell’Unità Operativa di Oculistica di Humanitas, diretta dal dott. dott. Paolo Vinciguerra, responsabile dell’Unità Operativa di Oculistica di Humanitas.

Perché la retina si rompe
“La retina – spiega il dott. Camesasca – è un tessuto altamente specializzato nella percezione e nell’elaborazione iniziale del segnale luminoso. E’ adesa alla parete interna dell’occhio in maniera abbastanza tenue: lo strato di cellule sottostante, l’epitelio pigmentato, la mantiene attaccata alla parete dell’occhio attraverso più meccanismi. La gelatina che si trova all’interno dell’occhio, il corpo vitreo, con il passare degli anni e in particolare nei soggetti con una miopia elevata tende a liquefarsi, mantenendo peraltro dei punti di adesione alla retina. I normali movimenti oculari fanno sì che il corpo vitreo rimasto tenacemente attaccato alla retina eserciti su di essa una trazione. Se questa è estremamente marcata o se la retina nei punti di trazione presenta degli assottigliamenti ( punti di debolezza), si possono generare delle rotture, attraverso le quali la parte vitreale liquefatta può entrare e ‘scollare’ la retina, come la carta da parati da un muro: eccoci quindi in presenza di ciò che viene comunemente chiamato distacco di retina.
Più a rischio sono i pazienti che hanno avuto casi di distacco di retina in famiglia, che hanno già avuto un distacco in un occhio e, in generale, i miopi oltre le sei diottrie. Si tratta di un fenomeno che si verifica più frequentemente d’estate, in concomitanza con la relativa disidratazione tipica di questo periodo che apparentemente provoca disidratazione anche del corpo vitreo, per cui la componente solida esercita una trazione maggiore sulla retina. Al di là di queste situazioni, il distacco di retina può essere provocato da traumi contusivi importanti o può manifestarsi dopo un’operazione di cataratta”.

Una situazione pericolosa
Il distacco di retina è pericoloso perché quando coinvolge la macula (la parte centrale della retina deputata visione fine, ad esempio la lettura e il riconoscimento dei volti) provoca una riduzione della capacità visiva rapida e proporzionale al tempo in cui la retina permane staccata. E’ facile comprendere quanto sia importante intervenire il prima possibile. Non vanno dunque trascurati tutti i sintomi di rotture retiniche. La comparsa dei cosiddetti “moscerini”, puntini neri che compaiono all’improvviso nel campo visivo, sono in alcuni casi causati da piccoli sanguinamenti che a volte si verificano quando la retina si strappa e sono comunque sintomi meritevoli di indagine mediante visita oculistica con esame del fondo dell’occhio. La comparsa di lampi di luce deve indurre la persona a un controllo oculistico immediato, poiché questi sono il segnale che la retina è in quel momento sottoposta a trazione. L’improvvisa riduzione della capacità visiva e la comparsa nel campo visivo di una “tenda” che si espande progressivamente sono sintomi classici di distacco di retina avanzato.

La soluzione
“La chirurgia del distacco di retina nasce negli anni Venti – prosegue il dott. Camesasca – e fino a non molti anni fa non dava risultati soddisfacenti, in quanto la percentuale di successo era ridotta. L’introduzione del vitrectomo, uno strumento che consente la rimozione del corpo vitreo riducendo al minimo il trauma per le altre strutture oculari, ha rivoluzionato la chirurgia e ha portato al conseguimento di risultati soddisfacenti, tanto che ora la percentuale di successo sfiora il 90% al primo intervento e solo un 10% o meno dei casi ha una recidiva e necessita di ulteriori interventi. Se prima del distacco vero e proprio viene diagnosticata una rottura retinica, questa può essere facilmente trattata con un laser termico, che consente di ottenere una saldatura intorno alla rottura. Tale saldatura si sviluppa nell’arco di 15 giorni dal trattamento, è estremamente tenace e impedisce che la rottura porti al distacco di retina. Diagnosi tempestiva e intervento altrettanto tempestivo sono quindi le chiavi del successo in questo campo”.

A cura di Elena Villa

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