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Menopausa e perdita di capelli: le cause e cosa fare

25/07/2023

Durante e dopo la menopausa può capitare che i capelli diventino più fini e sottili, si diradino e sia presente una maggiore caduta, ma potrebbe anche accadere un’altra situazione, in cui i peli crescono dove prima non c’erano.

Approfondiamo l’argomento con la dottoressa Wanda Lauro, dermatologa e tricologa in Humanitas Mater Domini e presso i centri Humanitas Medical Care.

 

Perdita di capelli nelle donne: quali sono le cause?

Molte persone ritengono che la perdita di capelli riguardi esclusivamente le persone di sesso maschile. Tuttavia, è stimato che oltre il 50% delle donne sperimenti una chiara perdita di capelli dopo i 40 anni e durante la menopausa, principalmente a causa del naturale processo di invecchiamento dei capelli e della graduale riduzione degli estrogeni tipica di questa fase. 

Uno dei fattori che contribuiscono ai cambiamenti dei capelli è l’alterazione dei livelli ormonali. I livelli di estrogeni e progesterone diminuiscono, consentendo un aumento degli effetti degli androgeni, gli ormoni maschili. Queste modifiche ormonali influiscono anche sui follicoli piliferi, rallentando la crescita dei capelli e favorendo la caduta. In ogni caso, è importante sottolineare che la perdita e la ricrescita dei capelli sono processi continui. Quando si verifica una perdita di capelli superiore alla norma (considerata tra 50-100 capelli al giorno), insieme a una crescita ridotta, si parla di alopecia.

Altre cause che possono contribuire a una maggiore perdita di capelli includono la predisposizione familiare all’alopecia androgenetica, l’uso di acconciature che esercitano una tensione sui capelli come code di cavallo o trecce strette, e l’utilizzo di prodotti chimici aggressivi. In particolare, le acconciature che tirano le radici dei capelli possono aumentare la caduta dei capelli, e questa forma di perdita di capelli è nota come alopecia da trazione. Se i follicoli piliferi sono danneggiati, la perdita può essere permanente.

Infine, la perdita di capelli durante la menopausa può essere favorita da carenze vitaminiche, rapida perdita di peso dovuta a diete restrittive e carenze nutrizionali, elevato livello di stress e anemia.

 

Perdita di capelli nelle donne: i sintomi

Molte donne notano un aumento della quantità di capelli che cadono quotidianamente sulla spazzola, sul pavimento, durante la doccia, sui cuscini o nel lavandino. Nel corso del tempo, ciò può portare a capelli più sottili o diradati, con una maggiore visibilità del cuoio capelluto. Le donne con capelli lunghi spesso notano che la coda di cavallo appare meno voluminosa o che i capelli si spezzano più facilmente.

Non tutte le donne in menopausa sperimentano una perdita di capelli, il che suggerisce che fattori come l’ereditarietà, lo stress fisico ed emotivo e alcune abitudini, come il fumo, possono giocare un ruolo significativo nella loro caduta. Tuttavia, in generale, i capelli tendono a essere più forti e sani nelle donne che seguono una dieta equilibrata che fornisce i nutrienti necessari, come vitamine, minerali e proteine.

 

Perdita di capelli: cosa fare?

La perdita dei capelli durante la menopausa nelle donne può essere influenzata da diversi fattori. Pertanto, il consiglio è quello di consultare un dermatologo specializzato in tricologia, che, attraverso un esame approfondito e una dettagliata anamnesi, può valutare la necessità di esami del sangue per verificare i livelli di ferro o degli ormoni tiroidei, nonché suggerire eventuali cambiamenti nell’alimentazione o modifiche alle terapie in corso che potrebbero influire sulla caduta o sulla crescita dei capelli. 

Rivolgersi al dermatologo non appena si nota la perdita dei capelli, senza aspettare che la situazione si aggravi, è fondamentale per garantire l’efficacia del trattamento, poiché iniziare la terapia il prima possibile aumenta le probabilità di successo.

Il trattamento dipende dalla causa della perdita dei capelli. Se la causa è una carenza nutrizionale, il dermatologo potrebbe consigliare una consulenza specialistica con un nutrizionista per valutare una dieta adeguata al periodo di vita che la donna sta attraversando, prescrivere integratori alimentari o, se le cause sono di natura ereditaria o ormonale, anche farmaci specifici (come inibitori dell’enzima 5-alfa-reduttasi, estrogeni, ecc.). 

In alcuni casi, per favorire la crescita dei capelli, potrebbe essere raccomandato un trattamento con plasma ricco di piastrine (PRP), ottenuto dal sangue prelevato dalla paziente e iniettato direttamente nei follicoli piliferi per il suo potere rigenerativo, o, come alternativa, la biostimolazione del cuoio capelluto con acido ialuronico e sostanze attive come polinucleotidi, aminoacidi e zinco, che agiscono contro l’invecchiamento della cute e dei follicoli.

 

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